MILANO - Massimo Moratti ospite di "5' di recupero" su Rai Uno. Intervistato da Carlo Paris, il presidente nerazzurro si è soffermato su argomenti di attualità nerazzurra e non solo. Su inter.it la versione integrale delle sue dichiarazioni.
Presidente, come commenta i successi del settore giovanile nerazzurro, che continua a sfornare talenti?
"E' importante per il futuro della Società. I giovani hanno dato ottimi risultati ma soprattutto sono dei giocatori molto buoni. Questo vuol dire aver lavorato bene e costruire un qualche cosa di buono di questo genere".
Andrea Stramaccioni, una sua scommessa. Lei lo ha recentemente paragonato a Mourinho, era un paradosso oppure ci crede realmente?
"Il paragone l'ho fatto sulla dedizione al lavoro, perché quello è un fatto importante per qualsiasi professionista. Alcune volte distratti dalla pubblicità, dalla popolarità, è meno facile che ci sia questo tipo di dedizione, invece lui ce l'ha e ce l'ha naturalmente. Se poi riesce ad avere anche gli stessi risultati... (sorride, ndr)".
Caso Conte e affini. Secondo lei la giustizia sportiva dovrebbe essere riformata?
"Non facciamo della polemica, anche perché qualcuno è convinto di aver ragione. Però si incomincia a voler cambiar tutto, io credo che la giustizia sportiva sia oberata di lavoro in questo momento. Ogni giorno purtroppo leggiamo cose che ci mettono in condizione di capire che questi devono affrontare dei problemi molto seri e ne hanno affrontati di problemi molto seri. Io credo sia difficile giudicare negativamente la giustizia sportiva...".
Dalla Juventus si passa al Milan. I rossoneri sembrano interessati molto a Pep Guardiola che forse era uno dei suoi pallini.
"Ma io ho già uno bravo... (sorride, ndr)".
Tornando ai giovani, con il progetto Inter Campus ha deciso di regalare felicità attraverso il calcio a tanti bambini meno fortunati. Di recente è diventato 'Ambasciatore di buona volontà' dell'Onu, proprio per questo progetto. Il calcio deve ritrovare quei suoi valori che forse ha perso?
"Questi qui son valori sociali in generale, ma credo che questo sia doveroso in un ambiente che è visto ricco. E' chiaro che è un veicolo molto facile per poter portare gioia agli altri. Il calcio deve ritrovare questi valori, ma non attraverso queste cose, che poi son dovute solo alla volontà di chi le fa ma deve ritrovare i valori, come tutta la società, che non siano la bugia e il tentare di sentirsi costantemente buoni e veder gli altri cattivi...".
Tra i valori nel calcio, ci sono anche le bandiere. Lei lascerebbe andar via Javier Zanetti come la Juventus ha fatto con Alessandro Del Piero?
"Ma io non sono nella Juventus quindi non so quali fossero le ragioni. Zanetti è un ragazzo fantastico come credo lo fosse anche Del Piero. Ha un suo futuro scritto e voluto da lui, nel senso che si è costruito un suo futuro anche da dirigente, sempre che smetta di giocare a calcio... (sorride, ndr)".
Si è parlato dei cinesi più per lo stadio che per la Società. Ma l'Inter nel futuro, speriamo più lontano possibile, passerà nelle mani di un altro Moratti?
"Se fosse anche più presto possibile sarebbe un bene... (sorride, ndr). I giovani son sempre più bravi, ma questo in realtà non lo so. Io credo che l'evoluzione del calcio sia un'evoluzione verso una grandissima società. Da quando ho preso l'Inter penso che il passo successivo sia quello di far gestire tutto ad una grandissima società, ad una multinazionale o qualche cosa del genere. Poi vediamo la realtà, ci confronteremo e vediamo cosa succederà..."
Presidente, crede realmente allo scudetto?
"Ci credo e devo crederci perché così ci credono anche i giocatori...".