STRAMACCIONI: "CHE PASSIONE LA CURVA NORD"

Il nuovo tecnico a Inter Channel "Vedere la gente piangere in quel modo mi ha toccato profondamente"

APPIANO GENTILE - Nella conferenza alla stampa Andrea Stramaccioni si è presentato, nell'intervista a Inter Channel con Edoardo Caldara - invece - è quasi come se si fosse confessato, aprendo ancora di più il suo cuore ai tifosi nerazzurri, a partire da questo racconto: "Il mio dna si sta pitturando di nerazzurro... Negli spogliatoi prima raccontavo che ho seguito Inter-Olympique Marsiglia dalla Curva e la passione che ho visto mi ha impressionato, vedere la gente piangere perché la palla ha sbattuto sulla schiena di Lucio, con Brandao che così è andato a segno, mi ha toccato. Mi ha toccato profondamente. Sono cose che ti restano dentro: non è giusto che questa squadra viva un momento così, non lo meritiamo. Il valore della nostra squadra è superiore".

Spunta subito l'orgoglio nerazzurro, nelle parole di Stramaccioni traspare e lui lo ribadisce: "E' vero, è un orgoglio essere all'Inter, qui è pazzesco il binomio tra qualità della Società e familiarità, e mi piace, mi piace molto. Sono felicissimo di essere qui e voglio fare bene. Mi ritengo una persona semplice, venuta dal niente, con valori sani e principi sani. E qui sto bene: mi sono sentito subito a casa, mi sono trovato bene per quanto mi hanno trasmesso tutti, da Samaden ad Ausilio, da Branca a Paolillo, fino al presidente Moratti: è davvero una famiglia questa, che ti entra dentro. E' bello fare parte di questa famiglia, fa sentire bene. E poi lo spessore di questi uomini, e dico uomini ancor prima di calciatori, è enorme".

L'entusiasmo c'è, si percepisce, si vede, si sente, si respira, ma Stramaccioni sa anche tenere i piedi per terra: "E tutto è bello e si può parlare pure di tante cose se volete, anche di schemi, 4-3-3, 4-2-3-1, 4-3-2-1... tutto bello, davvero, ma alla fine, devi vincere...", sorride il tecnico, che poi aggiunge che "posso preparare anche 100 partite ma se i ragazzi non le mettono in pratica, non sono nulla, la mia resta una lettera morta, non posso mettere in pratica nulla io da solo. Loro seguono me, io seguo loro, io li rispetto e loro mi rispettano, perché questa è stata la scelta del presidente, della Società. Ma da solo non posso nulla, senza i miei giocatori. Spero di ripagare il presidente Moratti e i tifosi".


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