STRAMACCIONI: "SONO SINCERO, SONO ME STESSO"

"Se Moratti ha deciso di darmi questa possibilità è solo per quello che ha visto. Così continuerò"

APPIANO GENTILE - Dalla Primavera alla prima squadra. L'Inter accoglie ad Appiano Gentile Andrea Stramaccioni ed è lui stesso a spiegare a parole le giornate strane, belle, bellissime, tutto quello che ha vissuto nell'ultima settimana. "In termini di distanza metrica - scherza con i giornalisti durante la conferenza stampa di presentazione alla stampa - direi che quella da spogliatoio a spogliatoio è poca, ma a parte le battute è davvero un altro mondo. In generale, le prime squadre sono distanti anni luce, poi se si considera che siamo all'Inter, uno dei club più importanti del mondo, si spiega tutto da sè".

La dedica per quello che sta vivendo adesso "magari è scontata - riflette Stramaccioni -, ma qui ci sono gli angeli custodi delle scelte del presidente (ndr: l'ad Ernesto Paolillo, Marco Branca e Piero Ausilio) e la mia dedica va a questa società, che mi ha dato la possibilità di avere una vetrina importantissima nel settore giovanile. Adesso credo che la loro fiducia, se vogliamo controcorrente, basti per dire quanto io debba a loro per questo momento".

Dalla società, subito dentro lo spogliatoio. Che cosa abbia detto Stramaccioni alla squadra non è un mistero, come non lo lui stesso: "L'ho detto ai ragazzi e lo ripeto qui: sono stato sincero, me stesso. Per me è tuttora un orgoglio allenare questi grandi campioni, che fino a ieri ammiravo da fuori il cespuglio e che adesso sono i miei. Quello dell'Inter è uno spogliatoio di grande professionalità, è un piacere ed è stato facile comunicare subito con loro. Parto da una riiflessione semplice e lineare: ieri dopo l'incontro con il presidente Moratti ho pensato che ero stato me stesso nel farmi conoscere da lui e credo che se Massimo Moratti, colui che ha scritto la storia del calcio mondiale, abbia deciso di darmi questa possibilità sia solo per quello che ha visto. Ho la certezza del mio lavoro, con umiltà, ma con sicurezza. Non ho paura di bruciarmi, nel senso che io devo andare in campo per fare quello che so: so che alleno grandi campioni e so di avere una società alle spalle che mi è molto più che vicina. I giocatori sono sicuro che faranno il resto".

Anche il nuovo allenatore dell'Inter potrà quindi insegnare ai campioni nerazzurri, o meglio: "Preferisco utilizzare il verbo trasmettere che insegnare perchè quelli dell'Inter sono campioni e non credo di dovere insegnare nulla nel senso letterario del termine, ma solo trasmettere le mie idee, che sono le stesse che mi hanno portato fino a qui. Andare in campo per fare risultato, per essere padroni della partita. Oggi ho visto lo spogliatoio e anche l'intensità dell'allenamento mi ha colpito. Sono molto contento e fiducioso, in un solo termine: ci credo molto".


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