Non bastano le reti di Icardi e Palacio. Al "Ferraris" vincono i rossoblu. Decisivo Kucka di testa a pochi istanti dalla fine
GENOVA - Finisce 3-2 per il Genoa. All'Inter non bastano i gol argentini di Palacio e Icardi. E, anche sul finire del match, a pochi secondi dal triplice fischio, un episodio dubbio in area di rigore con Maurito lanciato in area non sanzionato, consegna la vittoria ai padroni di casa.
È una partita veloce, aperta. Un match che fin dai primi minuti fa vedere che il pentagramma dell'incontro è su note alte e ritmi incalzanti. Già dopo 60 secondi Inter in avanti con Nagatomo che calcia verso Perin. È un acuto, appunto. E ce ne saranno altri per tutti i 90 minuti. I successivi nove vedono in nerazzurri in pressione costate: calci d'angolo e presenza in avanti. Come quando Kovacic scappa sulla fascia e mette una palla perfetta per Brozovic, che schiaccia troppo di testa e mette fuori. Il Genoa si fa vivo con Rincon che dalla sinistra mette un cross deviato da Juan Jesus. Arriva Lestienne a colpo sicuro, ma Handanovic è super. Al 19' passa l'Inter: Hernanes sfrutta lo spazio sulla fascia sinistra e con una giocata improvvisa serve Icardi sul secondo palo. Edenilson la lascia lì e Maurito, come sempre, è pronto: tocco di sinistro e rete gonfiata.
Il Genoa, non ci sta. Aumenta il ritmo e alza il baricentro: Kucka da fuori chiama all'intervento Handanovic, Iago Falque calcia verso la porta e Medel allontana. Poi, il pareggio: siamo al 24' quando Bertolacci in verticale trova Pavoletti che controlla, si gira in un fazzoletto e colpisce da fuori area. La musica non cambia. Nessuna pausa, mai. Ed ecco il secondo vantaggio dell'Inter con Palacio, che si trova faccia a faccia con Perin dopo un tocco di Icardi. El Trenza guarda il numero uno rossoblu e lo trafigge. Genoa in avanti, ancora con Pavoletti che al 32' colpisce la traversa, mentre al 38' due gol annullati ad Icardi per fuorigioco. È questione di millimetri. Gli stessi che ingannano Handanovic e Ranocchia. La loro incomprensione favorisce l'inserimento di Lestienne che deposita in porta comodamente. È 2-2 alla fine del primo tempo.
Nel secondo tempo è un altro tema musicale. Più lento, almeno all'inizio. Il Genoa si fa sotto, ma senza essere particolarmente pericoloso. Kucka da fuori strozza il suo destro. Al 58' Palacio ha un'occasione d'oro, dopo il dribbling su Burdisso ha la possibilità di calciare, ma scivola sul più bello. Il ritmo torna ad essere elevato. Bertolacci al 69' conclude da 30 metri ma Samir, ancora una volta, dice di no.
Al 74' succede di tutto: l'Inter è in avanti con Hernanes che trova lo spazio per un sinistro improvviso: palo a Perin battuto. Sulla ribattuta arriva Brozovic che prova a piazzare di sinistro: traversa. L'Inter spinge ancora: il Profeta, con un gioco di prestigio, calcia a giro ma Perin si supera. Un minuto più tardi (82esimo), Bonazzoli apre sulla sinistra per Shaqiri che mette dentro per Icardi. Il taglio di Maurito è perfetto, ma il colpo di testa dell'argentino esce di pochissimo.
Tutto sembra far pensare al pareggio, quando arriva la doccia fredda, gelida. All'89' il Genoa guadagna un calcio di punizione, batte Edenlison, arriva Kucka sul secondo palo e fa 3-2. E anche quando i nerazzurri con il cuore si buttano in avanti per il forcing finale, quando Icardi viene messo giù in area, quando tutto sembra portare al rigore, nulla viene deciso e la partita termina così, dopo 4 minuti di recupero.