MILANO -
La riorganizzazione nerazzurra
"Durante l'assemblea soci abbiamo discusso della riorganizzazione
che passa dalla creazione di questo nuovo ramo aziendale (MediaCo) che
si occuperà di media e sponsorship. Quando si prendono delle decisioni,
il management le prende a livello collettivo, questa è una cosa
importante.
Quando parliamo con i nostri partner, come Nike e Pirelli, cerchiamo
di capirne anche i bisogni, che riguardano la loro presenza a livello
globale. Ad esempio, quando diamo un'occhiata al nostro profilo sul
territorio asiatico, vediamo che abbiamo quasi più di 120 milioni di
tifosi: di certo l'Inter è conosciuta e questa è una cosa molto
importante. Ma se prendiamo in considerazione un elenco dei giocatori,
solo due o tre di loro sono così conosciuti, come Nagatomo, ovviamente.
Questa è la ragione per cui abbiamo preso Vidic, perché lui tuttora
gioca per il Manchester United ed è il loro capitano. Gioca quindi nella
lega più seguita in Asia in questo momento, guardiamo a lui sia come a
un veicolo di marketing molto importante, sia come a un difensore forte e
valido. L'allenatore e il direttore sportivo lo volevano e la cosa
andava bene anche per la direzione commerciale. Si tiene sempre conto
anche del nostro budget. La strategia che ci ha portati a Hernanes è
diversa: è un grande nome e l'abbiamo comprato, ma guardando anche alla
nostra strategia legata agli sponsor, il Brasile è uno dei grandi
mercati: per questo con Hernanes non solo ci sentiamo a posto per quanto
riguarda la squadra, ma anche dal punto di vista commerciale, con
Pirelli, Nike e altri partner. Lui può essere un buon testimonial in
Brasile. Tutte le decisioni finali si basano sulle decisioni prese
dalla dirigenza: non sono io che prendo decisioni, noi prendiamo
decisioni. Non sono io che compro i giocatori, è l'Inter a farlo".
MediaCo, la nuova realtà
"La riorganizzazione passa dall'avere due società: Inter e MediaCo.
Il fatturato dell'Inter sarà costituito principalmente dalle attività
come ticketing, le Academy, i tour, il merchandising. La MediaCo si
concentrerà sulla TV, sulle sponsorizzazioni. Ognuna delle due compagnie
si concentra sulle sue entrate. Per una riorganizzazione come questa,
le banche hanno guardato i nostri business plan, che sono piaciuti.
Valutando i primi quindici club a livello mondiale, i fatturati medi
sono di 260 milioni, noi siamo ancora sotto i 200 e l'Inter è di certo
un club di altissimo livello. Ieri abbiamo visto come l'accordo con
Infront sia aumentato del 50%. Nella riunione abbiamo discusso dei tre
pilastri su cui ci basiamo: primo, rendere e mantenere il club in
salute. Come? Attraverso il secondo, ovvero la riorganizzazione. Il
terzo consiste nell'incrementare il fatturato del club. Quindi
riorganizzazione, introiti e disciplina a livello finanziario".
Internazionali di fatto
"Se si guarda a molti club, come quelli inglesi, o al Real Madrid
che ha vinto ieri sera, lo stesso Bayern Monaco, il business plan è
simile. Per loro bilanciare le spese riservate alla squadra è molto
importante, la maggior parte dei club ha impostato una linea per la
quale ai salari è riservata una fetta degli introiti che non supera il
50%. Se si guarda all'Inter, e questo è il secondo pilastro, vogliamo
avere una squadra bilanciata e che renda, ma siamo tutt'ora una delle
squadre che spende di più in Italia, questo perché il nostro fatturato è
molto più alto di quello di altri club. Il terzo pilastro ha bisogno di
un'internazionalizzazione per quanto riguarda la presenza globale,
abbiamo siglato un accordo che riguarda la nostra Academy in India,
stiamo già lavorando in Giappone, in Cina, nel Sud Est asiatico e negli
Stati Uniti d'America. Allo stesso tempo, abbiamo un partner per il sito
internet in Cina, ci sono delle trattative in corso per altri paesi.
Oppure quello che riguarda le tourneé: abbiamo deciso di andare negli
USA, l'anno prossimo potremmo decidere di andare in Asia. Con tutte
queste strategie vogliamo aumentare il fatturato ma allo stesso tempo
dettare una disciplina. Siamo una delle squadre che spende di più in
Serie A, entreremo nelle prime quindici a livello europeo solo
raggiungendo certi numeri. Poi i risultati sono importanti, chi avrebbe
mai predetto che Bayern Monaco- Real Madrid di ieri sera sarebbe finita
0-4? I risultati contano, ma la cosa più importante è come possiamo
rendere il club in salute e in crescita continuativa. Alla fine
competiamo con le altre squadre nel mondo, non solo in Italia. Crediamo
che il modello di business messo in atto sia di successo. Ha già
funzionato per altre società, funzionerò anche per noi".
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