MILANO - Su inter.it, in attesa dei 105 anni che la Società compirà domani, ecco la seconda e ultima parte dell'intervista a Massimo Moratti realizzata da Inter Channel.
Trentuno anni di questi 105 appartengono alla famiglia Moratti, in questo periodo sono arrivati 8 scudetti e tre Coppe dei Campioni. E' un legame importante e indissolubile quello tra l'Inter e la sua famiglia.
"Sì, il destino ha voluto così, che ci fosse un legame forte, che ci capitasse - per passione, perché è stata una scelta - di prenderci questa responsabilità. Il destino, anche a fatica, ma in un certo momento ci ha premiato di questa avventura. Io ricordo con grandissimo orgoglio il periodo di mio padre e sto vivendo il mio periodo, mio e della mia famiglia attuale... solitamente mentre le stai vivendo le cose vedi soltanto l'aspetto negativo, quelle positive ti scivolano via, perché hai sempre in mente il domani, non hai in mente quello che è successo ieri, però nell'insieme devo dire che credo, spero, che la famiglia rimanga in mente, soprattutto mio padre, come un momento di storia molto importante, decisivo devo dire, per portare la squadra a livelli internazionali ed essere conosciuta e amata anche nel resto del mondo".
La situazione economica mondiale è diversa rispetto a quando ha preso in mano lei la squadra. Si parla molto di progetti, c'è la volontà di far tornare l'Inter vincente ma soprattutto di creare un modello di Società sostenibile, di creare un modello di squadra che guardi al futuro, con un allenatore, Andrea Stramaccioni, che è molto attento ai giovani.
"La scelta è stata fatta in quel senso, anche quella era una scommessa. L'allenatore ha risposto positivamente alla difficoltà di un ruolo di questo tipo, alla pressione che si subisce, e quindi questo è un passo significativo per quello che è il progetto, che è un progetto anche di cambiamento obbligatorio dovuto al fatto che i giocatori, campionissimi che abbiamo avuto e abbiamo, e che dimostrano sempre un grande carattere, hanno bisogno comunque di passare poi un bel giorno il testimone a nuovi giocatori e questo lo si deve fare con intelligenza, calma e spero, credo, che Stramaccioni questo lo sappia fare".