CATINI: "QUELLA CHIAMATA DI STRAMACCIONI..."

Attraverso 'A tu per tu' di Inter Channel, alla scoperta del collaboratore tecnico nerazzurro

APPIANO GENTILE - Inter-Siena e non solo. Alla vigilia della 32^ giornata, andiamo alla scoperta di Massimiliano Catini, nuovo collaboratore tecnico nerazzurro, arrivato all'Inter con il passaggio di Andrea Stramaccioni in prima squadra.

"La mia collaborazione con Andrea - racconta Catini in A tu per tu di Inter Channel con Roberto Scarpini - è iniziata sei anni fa nel settore giovanile della Roma, ci siamo conosciuti sul campo per poi frequentarci anche fuori, dove è nata un'amicizia importante che va oltre al rapporto sul campo. Andrea mi aveva proposto di seguirlo già quando è diventato tecnico della Primavera dell'Inter, ma io ad agosto sono diventato papà e la scelta allora si indirizzò alla mia bambina e a mia moglie. Con Stramaccioni, però, non abbiamo mai smesso di sentirci, sono anche senuto a vedere delle gare. Poi a settembre-ottobre l'Inter mi propose di collaborare con la rete degli osservatori nerazzurri nel Lazio e così è iniziato il mio rapporto con la società. Poi l'ultima chiamata, quella per venire qui adesso, un fulmine a ciel sereno, quel giorno ero in pantofole a casa, con la bambina in braccio: era Andrea che mi comunicava il suo nuovo ruolo e mi chiedeva se c'era la disponibilità da parte mia di seguirlo. Ed eccomi qui".

Nell'Inter di Stramaccioni il ruolo di Catini è quello di collaboratore tecnico, come spiega lui stesso: "Nel passato il mio ruolo con Andrea era stato quello di allenatore in seconda, ma qui a ricoprire questo ruolo c'è Beppe Baresi, che è una persona eccezionale e che mi sta dando una grandissima mano, grande campione oltre che grande uomo. Il mio ruolo specifico ora è quello di assistente di campo, essere disponibile nell'aiutare sia il gruppo che si allena sia quelli che fanno lavori specifici, preparare le situazioni, studiare l'avversario attraverso i filmati. Un supporto in campo e tattico in grande collaborazione con tutto lo staff e in particolar modo con Baresi".

Catini, 'romano di Trastevere' - come sottolinea sorridendo -, prosegue poi nel raccontare quello che è stato il suo passato, prima che il presente si tingesse di nerazzurro: "Giocavo a calcio, ma non a grandi livelli, non ho una storia calcistica importante, una piccola apparizione in serie D e poi più che altro in Eccellenza, con il ruolo di difensore centrale o centrocampista centrale. Oltre al ruolo di secondo, di cui ho già parlato, ho avuto anche delle parentesi da allenatore, quando a Roma Montella è salito in prima squadra i Giovanissimi Nazionali sono stati affidati a me, ma lavorare con Andrea vuol dire essere lo stesso coinvolto in tutto a tutti gli effetti, ti senti partecipe di un progetto, è un ruolo che a me soddisfa, per questo mi piace molto e non sento il desiderio di essere io protagonista in prima persona. E oggi il fatto che ci sia un gruppo unito e preparato è fondamentale, a me non dà nessun fastidio essere un secondo o un terzo, alla fine si deve lavorare, l'importante è dare il proprio contributo per il raggiungimento dell'obiettivo finale".

Catini affronta poi anche quelle che sono le differenze tra il lavorare nel settore giovanile e la prima squadra: "C'è tantissima differenza, nel settore giovanile oltre a trasmettere le notazioni di campo, diventi un riferimento anche a livello umano, una sorta di fratello maggiore. Qui ti confronti con dei campioni, che hanno un'esperienza enorme, da loro puoi solo imparare, però devo ringraziarli perché ho trovato un gruppo unito e forte che si è messo a disposizione dello staff, questo aiuta l'inserimento in un mondo nuovo".

Il pensiero, poi, corre giustamente alla gara di domani: "Il Siena è cresciuto tantissimo, Sannino ha fatto un grandissimo lavoro, la sua squadra se la gioca con tutti, le gare sono preparate molto bene, sarà un test valido e importante, ma noi faremo in modo che i tre punti arrivino a noi".


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