APPIANO GENTILE - La testa è tutta al Siena, che domani l'Inter affronterà allo stadio "Giuseppe Meazza" nel turno infrasettimanale. Già alle spalle sono Genoa e Cagliari, le prime due avversarie di Andrea Stramaccioni sulla panchina nerazzurra dei grandi. "Due gare - dice il tecnico - che giudico comunque positive, anche se alla fine di quella contro il Cagliari tutti noi abbiamo provato un misto tra l'amareggiato e l'arrabbiato, perché siamo l'Inter e volevamo vincere. Però, poi, già dalla mattina dopo, c'è stata la voglia di fare bene e abbiamo lavorato per ricominciare a vincere. E' un'Inter viva e propositiva questa, un'Inter che ha dimostrato di non voler perdere, che reagisce con grinta e carattere, per ora non è un bilancio perfetto il nostro, ma positivo sì. E' chiaro, in ogni caso, che dobbiamo assolutamente fare risultato domani sera".
Ma se la concentrazione di Stramaccioni e della squadra è tutta sulla gara di domani, altrettanto non può evidentemente dirsi di quella della stampa, sembrata quasi più interessata a volgere pensieri al futuro in chiave mercato. In quest'ottica, immancabili quindi le domande su Mario Balotelli, ma anche su Mattia Destro, che domani l'Inter si troverà in campo come avversario: "Mario è un patrimonio importantissimo per il calcio italiano - ripete Stramaccioni, come aveva già avuto modo di dire quattro giorni fa -, ma è del City e l'Inter ha sette gare da giocare, della quale una domani. Voglio commentare e parlare solo dei miei ragazzi. E poi, domande in chiave mercato, vanno fatte alla dirigenza e al presidente".
L'attenzione si sposta, quindi, su Destro: "In questo momento sta facendo non bene, ma benissimo; mi sembra anche molto cresciuto e più maturo, globalmente più forte. E' normale che lui rappresenti un patrimonio, è un punto fermo dell'Under 21, farebbe comodo come giovane attaccante a qualsiasi squadra italiana; per ora, gli facciamo i complimenti e speriamo di riuscire a limitare il suo momento di forma domani. Non so se lui si ricorda di me, però io mi ricordo molto bene di lui, era ad Ascoli ed era il capocannoniere dei giovanissimi nazionali seppur con un anno in meno, se non ricordo male, e con la Roma provammo a prenderlo; se mi dovesse chiedere qualcosa, gli direi di continuare così. Può diventare davvero un grande prodotto del calcio italiano, se poi finisse all'Inter, al Milan, alla Juve, in ogni caso gli augurerei tutte le fortune del mondo. Ma a partire da giovedì, sia chiaro".