QUATTRO GOL E TRE PUNTI: L'INTER BATTE IL BENEVENTO

Dopo l'autogol di Improta nella ripresa i gol di Lautaro e Lukaku (2) consegnano la vittoria ai nerazzurri

MILANO - Ci sono serate che nascondono insidie, serate che possono diventare scivolose. Notti che servono a confermare una tendenza, partite nelle quali tre punti sono obbligatori ma non banali. Questa era Inter-Benevento, da non sottovalutare, da aggredire, da portare a casa. Missione compiuta alla perfezione, percorso netto per l'Inter. 4-0, nessun cartellino, rotazioni tra i giocatori impiegati, gioco convincente, nessun tiro concesso. L'autogol di Improta ha aperto la strada, Lautaro e Lukaku nella ripresa l'hanno percorsa a tutta velocità, con potenza a con la spietatezza di chi sapeva che il bottino era da portare a casa, al più presto. Saliamo a quota 44 in classifica e ribadiamo ancora una volta la bontà della potenza di fuoco offensiva, con altre quattro reti.

Bene-vento, anzi freddo vento, quello che si insinua in un San Siro bagnato da una pioggerellina gelida. Dovrebbero essere, in fondo, i giorni della merla, quelli che la tradizione vuole come i più freddi dell'anno. Ma non è certo il meteo a preoccupare: la sfida con il Benevento, che apre il girone di ritorno dei nerazzurri, è il classico appuntamento da non sbagliare, per confermare la bella vittoria nel derby ma sorpattutto per dare continuità in campionato, tenendo il passo giusto.

Nella sfida di andata l'Inter era passata dopo soli 28 secondi, questa volta passano circa 7 minuti prima che la gara si sblocchi. Era stato Eriksen su calcio piazzato a chiudere il derby? Bene, sempre con il suo destro il danese ispira il vantaggio nerazzurro. Punizione tagliente dalla destra, Ranocchia taglia forte sul primo palo e Improta, nel disimpegno, infila il pallone nella propria porta.

Il quarto autogol a favore in campionato mette l'Inter in condizione favorevole: gestire il vantaggio, consolidare il possesso palla e dedicarsi alla ricerca del raddoppio. Non è impresa scontata: Inzaghi ha disegnato un 3-5-2 che in fase difensiva non fa sconti, con una linea a cinque molto serrata. L'Inter manovra - chiuderà il primo tempo con il 65% di possesso - e non rischia nulla, con il Benevento che nei primi 45' non riuscirà mai a concludere verso Handanovic. 

L'Inter, nonostante il predominio netto, non trova la solita quantità enorme di occasioni da gol. Gli spazi sono pochi, Perisic e Hakimi offrono sempre corse e iniziative sulle fasce per provare a creare la superiorità numerica. Il gioco, diretto da Eriksen in cabina di regia, vive anche di fiammate. Quelle di Barella e Lautaro, che in un paio di occasioni ribaltano l'azione e in verticale fendono il Benevento. Al 36' l'argentino conclude alto di destro, tre minuti più tardi non trova il tempo per la conclusione a rete.

Meno vento, meno pioggia: la ripresa offre uno scenario leggermente differente, ma lo spartito suonato dalla squadra di Conte (in tribuna, squalificato) è uno: un allegro andante verso i tre punti. Troppo importanti e troppo vitali, da prendere a ogni costo. Il Benevento contiene meno rispetto alla prima frazione e l'Inter sfonda. La scossa arriva con il sinistro di Eriksen, che una deviazione manda sulla traversa. Ci pensa allora Lautaro a dare il secondo colpo al Benevento. Lo fa con un sinistro rasoterra, al 57', di opportunismo e precisione per il 2-0.

La squadra di Inzaghi incassa e non reagisce, anzi si lascia andare, sbagliando dieci minuti più tardi il disimpegno con Montipò: un errore indotto dalla pressione dell'Inter, che Lautaro con una scivolata preziosa trasforma in assist per Lukaku, freddissimo a realizzare di sinistro il 3-0. Non è finita, perché dalla panchina entrano Vidal, Sanchez e de Vrij (e in seguito entreranno Sensi e Pinamonti): forze fresche, energie mentali nuove per tenere alta la tensione. Alexis pennella subito: invenzione in verticale, assist magnifico per Lukaku, devastante di destro a timbrare la doppietta e a chiudere il match. 4-0, nessuna discussione: la strada è questa, continuiamo a correre.

MATCH CENTER: LA CRONACA

LA CLASSIFICA

IL TABELLINO

INTER (3-5-2): 1 Handanovic; 37 Skriniar (6 de Vrij 74'), 13 Ranocchia, 95 Bastoni; 2 Hakimi, 23 Barella (22 Vidal 64'), 24 Eriksen, 5 Gagliardini (12 Sensi 81'), 14 Perisic; 9 Lukaku (99 Pinamonti 81'), 10 Lautaro (7 Sanchez 74').
A disposizione: 27 Padelli, 97 Radu, 11 Kolarov,  15 Young, 36 Darmian, 77 Brozovic.
Allenatore: Cristian Stellini

BENEVENTO (3-5-2): 1 Montipò; 15 Glik, 5 Caldirola (58 Pastina 60'), 93 Barba; 27 De Paoli, 56 Hetemaj, 10 Viola (28 Schiattarella 60'), 29 Ionita (8 Tello 70'), 16 Improta (18 Foulon 70'); 17 Caprari (19 Insigne 76'), 9 Lapadula.
A disposizione: 12 Manfredini, 22 Lucatelli, 6 Abdallah, 14 Dabo, 20 Di Serio, 30 Masella, 44 Falque.
Allenatore: Filippo Inzaghi.

Marcatori: 7' autogol Improta (B), 57' Lautaro (I), 67' e 78' Lukaku (I)
Ammoniti: Caldirola (B), De Paoli (B)
Recupero: 0' - 

Arbitro: Pasqua.
Assistenti: Longo, Raspollini.
Quarto Uomo: Gariglio.
VAR: Calvarese.
Assistente VAR: Galetto.


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