TRAVERSE E RIMPIANTI, PARI SENZA GOL CON LO SHAKHTAR

Nella seconda giornata del Gruppo B l'Inter pareggia 0-0 a Kiev

KIEV - Questa volta il suono del pallone contro la traversa si è confuso, grazie alle quasi diecimila voci presenti allo stadio Olimpico di Kiev. Per due volte la porta di Trubin, bravo portiere dello Shakhtar, ha rimbombato, coperta dai sospiri di sollievo dei tifosi di casa. Prima Barella, con un destro dal limite. Poi Lukaku, con un sinistro su punizione sporcato dal volo eccezionale del portiere di casa. Traverse, ma anche occasioni sfiorate, diverse, una su tutte quella di Lautaro in avvio di ripresa. Non ha sfondato, l'Inter. Lo Shakhtar non si è fatto trovare impreparato, come lo scorso agosto, limitando gli errori in uscita, chiudendosi e non pungendo mai in avanti. Lo 0-0 di Kiev fa salire l'Inter a quota 2 nel girone e impone quindi un cambio di passo alla squadra di Conte nei prossimi due appuntamenti contro il Real Madrid.

L'ultimo incrocio tra Shakhtar e Inter, quello dello scorso agosto in semifinale di Europa League, aveva lasciato - oltre che il dolce ricordo del 5-0 per i nerazzurri - indicazioni importanti su come affrontare il match con gli ucraini. Innamorati del giro palla, rapidi, abili corridori, molto tecnici. In quel giorno, in Germania, l'Inter aveva annientato queste caratteristiche con un'arma precisa: l'aggressione nella metà campo avversaria. Perché la squadra di Castro, se attaccata, concede, nonostante una squadra cortissima, una doppia linea quasi schiacciata in fase di non possesso. I nerazzurri scrutano per i primi 15 minuti, poi affondano i colpi. Ripetuti, studiati, vigorosi. Da destra e da sinistra. Lautaro apre le danze con un colpo di testa centrale, poi Lukaku inizia a ingaggiare i soliti duelli che scombinano l'equilibrio difensivo ucraino. Barella, su un'azione del belga, colpisce una clamorosa traversa con un bellissimo destro di mezzo-volo dal limite. Proprio la posizione del centrocampista italiano, sulla trequarti destra, manda in tilt la retroguardia dei padroni di casa, sospinti comunque dai 10mila tifosi presenti allo stadio. Lo score resta sullo 0-0 nonostante l'Inter produca tutte le prime 7 conclusioni del match, compreso un colpo di testa da posizione ravvicinata di Lukaku che esce di un soffio. Accorciare in avanti, aggredire, tagliare alle spalle dei difensori: l'Inter lo fa con continuità e trova in D'Ambrosio la solita spina nel fianco avversario, ispirato dalle buone giocate di Brozovic. Sul finire dei primi 45' è ancora la traversa, la seconda, a dire no a Lukaku: la sua punizione dal limite viene deviata sul legno dalla prodezza di Trubin.

La ripresa ha meno ritmo e meno vigore. Non cambiano le gerarchie, con l'Inter sempre padrona del campo e del gioco e con lo Shakhtar più attento a difendere che a proporre. Le fitte linee disegnate da Castro non permettono di giocare molto, bisogna attendere e trovare l'imbucata centrale o laterale per dare il là ad azioni pericolose. La chance del match point arriva al 54': dopo una bella combinazione Lukaku-Brozovic, il croato lascia partire un gran destro che Trubin respinge sui piedi di Lautaro. L'argentino da buona posizione manda incredibilmente fuori, un errore che deprime un po' la manovra offensiva nerazzurra, che perde di ritmo e vigore. Con il passare dei minuti cresce invece lo Shakhtar, che però non pizzica mai dalle parti di Handanovic. La presenza della squadra di Castro si fa sentire con il palleggio che torna a essere svelto e redditizio in uscita, aggirando la pressione della squadra di Conte. Poca brillantezza e le punte attivate sempre più di rado, con gli ucraini capaci di distendersi pur senza pungere. Nemmeno i cambi danno a Conte il cambio di marcia sperato: linee chiuse e 0-0 che non si schioda, fino al 93'.

SHAKHTAR D.-INTER 0-0

SHAKHTAR DONETSK (4-2-3-1): 81 Trubin; 2 Dodô, 5 Khocholava (22 Matviyenko 62'), 77 Bondar, 15 Korniienko; 27 Maycon, 8 Marcos Antonio; 14 Tetê, 11 Marlos (21 Alan Patrick 88'), 19 Solomon; 9 Dentinho (7 Taison 15').
A disposizione: 1 Shevchenko, 30 Pyatov, 6 Stepanenko, 23 Vakula, 28 Marquinhos, 49 Vitão, 50 Bolbat, 59 V'Yunnik, 61 Sudakov.
Allenatore: Castro.

INTER (3-4-1-2): 1 Handanovic; 33 D'Ambrosio (36 Darmian 79'), 6 de Vrij, 95 Bastoni; 2 Hakimi, 77 Brozovic, 22 Vidal (24 Eriksen 79'), 15 Young (99 Pinamonti 85'); 23 Barella; 9 Lukaku, 10 Lautaro (14 Perisic 72').
A disposizione: 27 Padelli, 35 Stankovic, 11 Kolarov, 13 Ranocchia, 42 Moretti, 44 Nainggolan, 46 Vezzoni, 50 Bonfanti.
Allenatore: Antonio Conte.

Ammoniti: Bastoni (I), Vidal (I)
Recupero: 2' - 3'

Arbitro: Kabakov (BUL)
Assistenti: Margaritov, Valkov (BUL)
Quarto Uomo: Chinkov (BUL)
VAR e Assistente VAR: Zwayer, Achmüller (GER)


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