<p><strong>MILANO</strong> - Non era una partita semplice. Perché il Chievo arrivato a San Siro era leggero. Perché la pressione in questa fase dalla stagione si sente, eccome. Perché quando l'obiettivo è alla portata, pensi che possa succedere di tutto. Eppure. Eppure archiviamo la pratica Chievo con facilità, con <strong>un gol per tempo</strong> e con la forza di <strong>un gruppo concentrato</strong>. Prima di passare all'analisi è giusto dedicare un secondo a Sergio Pellissier, accolto dalla standing ovation di San Siro e all'ultima gara qui a Milano con la maglia del Chievo. Un bellissimo gesto da parte dei quasi 60.000 presenti ieri allo stadio. </p> <p>I numeri, ora. Che fotografano un <strong>dominio di squadra </strong>(72% di possesso palla, 62,9% dei duelli vinti, 626 passaggi, 87,5% di precisione, 51 attacchi) e che mettono in luce anche la prestazioni dei singoli. Partendo da dietro, con <strong>Handanovic</strong> pressoché spettatore (17esimo <em>clean sheet</em> per il nostro capitano), molto bene <strong>Miranda</strong> e <strong>Asamoah</strong>. Il brasiliano, concentrato, tocca il pallone 99 volte, con l'85% di precisione, ma - soprattutto, - piazza il 100% di tackle riusciti e 5 contrasti vinti. Alla sua sinistra l'esterno ghanese è agilissimo in fase di non possesso, venendo spesso alto per aiutare Perisic e chiude l'incontro con 12 duelli individuali portati a casa. </p> <p>Se la difesa è il punto di forza di questa sfida, il centrocampo gira attorno al <strong>Ninja</strong>. Spiccano la ricerca continua della verticalità o del passaggio propositivo (più di 8 palloni giocati su 10 sono rivolti verso l'aera del Chievo) e i 4 passaggi chiave da cui sono scaturiti tiri in porta. Spiccano, ancora di più, le parole da leader, a fine gara: «Siamo una squadra forte, non dobbiamo mollare. Chiudiamo la stagione al meglio». </p> <p>Infine, i due <strong>match winner</strong>: <strong>Politano</strong> e <strong>Perisic</strong>. Il primo fa della dinamicità il perno della sua partita. Corre tanto, Matteo, e si divide lo scettro con il croato per le occasioni create. Oltre al gol che ci porta in alto in classifica, colleziona 3 tiri da fuori (la specialità della casa) e si fa vedere anche in ripiegamento con il 75% dei contrasti vinti. Infine, Ivan Perisic. Che chiude in cassaforte il risultato e che realizza il settimo gol contro i veneti, battezzandoli come la sua vittima preferita in Serie A. </p> <p><strong>Missione compiuta</strong>, dunque. E meno 3 punti dal nostro obiettivo. Restare concentrati ormai è un dovere. Ci siamo quasi, ragazzi. Uniti possiamo riascoltare presto quella musica che esalta le nostre notti, quella della Champions League. <strong>Forza Inter!</strong></p>