<p><strong>MILANO -</strong> Quanto durano 40 chilometri? Il viaggio da Appiano Gentile al "Meazza" prima di un <strong><a href="https://www.inter.it/it/news/92893/" target="_blank"><u>#DerbyMilano</u></a></strong> contiene mille emozioni, sfumature, comportamenti che hanno preceduto sfide epiche tra Inter e Milan.</p> <p>Per uno dei massimi esperti di stracittadine, <a href="https://www.inter.it/it/news/80411/berti-il-derby-era-la-mia-partita-cera-grande-rivalita" target="_blank"><u><strong>Nicola Berti</strong></u></a>, salire sul pullman che portava a San Siro voleva dire far partire il timing della sfida, significava iniziare il vero conto alla rovescia per il derby: "In ritiro c'era chi sentiva di più la tensione e chi invece riusciva a gestirla. L'attesa era lunga perché il derby si giocava spesso la sera. Io non vedevo l'ora, passeggiavo avanti e indietro per i prati del Centro Sportivo e aspettavo solo di sentire il motore del pullman. Lì per me cominciava la sfida. Una volta partiti non si tornava indietro e la carica doveva già essere quella che si sarebbe vista in campo. Mi ricordo che prima di una partita incrociammo il pullman del Milan e la partita cominciò ben prima di entrare al Meazza". </p> <p>Agitazione o calma, quella prima della tempesta. La seconda racconta bene il pre-derby di <a href="https://110.inter.it/mario-corso/" target="_blank"><u><strong>Mario Corso</strong></u></a>, che sentiva la tensione solo dopo l'arrivo allo stadio: "In ritiro ci ritrovavamo la sera prima della partita per uno spuntino post cena, un'eccezione alle regole che però ci faceva fare gruppo".</p> <p>Ed ecco quindi il viaggio: "Sul pullman il mio posto era sempre il primo sulla sinistra, nel tragitto chiudevo gli occhi e mi ritrovavo davanti a San Siro con i tifosi che ci aspettavano". Prima della partita il riscaldamento nella palestrina o nel corridoio, poi l'ingresso sul prato del "Meazza", preceduto da tre tocchi con il piede sinistro sul primo gradino dello spogliatoio: "Era una cosa che facevo sempre e direi che ha funzionato abbastanza. La tensione? Alla prima palla che girava spariva e si pensava solo alla partita".</p> <p>La tensione invece <a href="https://www.youtube.com/watch?v=uCiGFTtq0Cc" target="_blank"><u><strong>Evaristo Beccalossi</strong></u></a> la sentiva già dalla vigilia: "La notte prima del derby facevo fatica a dormire, l'importanza della partita me l'avevano trasmessa da subito i miei compagni cresciuti nel settore giovanile".</p> <p>L'attesa era lunghissima e una volta in viaggio: "Sul pullman calava il silenzio e quando tutti erano al culmine della concentrazione c'era sempre qualcuno che dava la carica, come Marini che più volte in quel momento gridò '<em>Non vorrei essere nei panni del Milan oggi!'</em>".</p> <p>La storia dei derby passa anche dai gol di <strong><a href="https://110.inter.it/dejan-stankovic/" target="_blank"><u>Dejan Stankovic</u></a></strong>, in particolare da quel destro dai 30 metri che chiuse una delle stracittadine più belle di sempre, il poker dell'agosto 2009.</p> <p>Tanta potenza ma anche tanta concentrazione per il <em>Drago</em>, che nel pre-match liberava la mente per dare spazio alle emozioni scaturite da uno stadio come San Siro: "Prima di entrare in campo per il derby non pensavo a nulla, era semplicemente tutto bellissimo". Come Stankovic anche <a href="https://110.inter.it/marco-materazzi/" target="_blank"><u><strong>Marco Materazzi</strong></u></a> si lasciava caricare dall'atmosfera e dai tifosi: "Mi sembrava di stare al luna park, quando entravi in campo era straordinario. Il Meazza è la 'Scala del calcio', una meraviglia".</p> <p>Domenica sarà tempo di un altro viaggio, dal Centro Sportivo Suning a San Siro, e come scritto nella storia ci sarà un pullman carico di tensione, trepidazione, concentrazione e di tutte quelle emozioni che accompagnano un derby: dal ritiro al viaggio, dal campo agli spalti.</p> <p><strong>Buon #DerbyMilano!</strong></p>
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