ICARDI: "LE VITTORIE CHIAMANO ALTRE VITTORIE"

L'attaccante argentino ai microfoni di Inter Channel: "Importante iniziare bene il 2017. L'ho sempre detto, voglio vincere con questa maglia"

APPIANO GENTILE - Una "chiacchierata" con Mauro Icardi prima di chiudere il 2016. È quella andata in onda in esclusiva su Inter Channel, dove il capitano dei nerazzurri ha ripercorso un'annata nella quale è stato grande protagonista.

Il primo gol dell'anno? Cross di Perisic, gol di Icardi: "È stato però un inizio d'anno un po' particolare dopo l'ultima partita di dicembre contro la Lazio. Eravamo ancora primi, ma da lì è iniziato un periodo negativo in cui è successo un po' di tutto. Era difficile dare una spiegazione, non siamo riusciti ad arrivare alla Champions League, che era l'obiettivo di tutti".

Contro il Frosinone arriva il cinquantesimo gol in cento partite: "Un gol ogni due partite è una cosa bella. Poi contro il Napoli abbiamo fatto tutti una grandissima partita, alternando però prestazioni negative. Ripensando anche a quel periodo, quello che ci è mancato e che ci servirà nel 2017 è la continuità".

Contro la Juventus in Coppa Italia si arriva ad un passo dall'impresa: "Abbiamo giocato una partita strepitosa, partivamo dallo 0-3 e forse nessuno credeva che potessimo rimontare. Invece nei 120 minuti abbiamo anche meritato il quarto gol, poi ti trovi a calciare i rigori e lì può succedere di tutto. Però eravamo rinfrancati dalla grande prestazione".

I nerazzurri conoscono anche un altro lato di Mauro Icardi, che insieme a Wanda organizza a Milano una cena per Jeremias: "È stato bello poter aiutare un bambino e una famiglia in difficoltà, che non poteva permettersi le cure da affrontare addirittura in Cina. Ci sono buone novità, ma sicuramente faremo altre iniziative in futuro".

In estate si parla tanto, forse troppo, di mercato: "È stato un periodo di trambusto intorno a me, ma io ero tranquillo, mi allenavo bene e non pensavo ad altro. Ero molto tranquillo, anche se i giornali parlavano di me e di mercato".

Nel corso del 2016 è cambiata la guida tecnica della squadra: "Mancini è stato sicuramente l'allenatore che mi ha fatto cambiare un po' il modo di giocare. Con lui parlavamo tanto, mi chiedeva di fare meglio tante cose, l'ho ascoltato e oggi posso dire di essere migliorato molto. Poi è arrivato de Boer, lui ha provato a cambiare qualcosa nella squadra però c'era la difficoltà di un allenatore straniero al primo impatto con il calcio italiano. Non parlava italiano? Ma parlava faccia a faccia con tutti, anche in italiano, purtroppo però comandano i risultati".

Stefano Vecchi è stato l'allenatore della prima squadra per due partite: "Si è messo a disposizione di tutti noi. Ho parlato con lui per primo in qualità di capitano, ma lo conosciamo bene perché è sempre ad Appiano con la Primavera. In Europa League abbiamo giocato bene ma siamo stati sfortunati. Poi è arrivata la partita con il Crotone, lui ci ha chiesto solo di fare bene e sono contento di aver contribuito a fargli vincere la prima partita di Campionato in Serie A".

"Mister Pioli si è messo subito al lavoro per far svoltare questa squadra. Possiamo dire che ci sta riuscendo, piano piano, a fare il bene per la squadra. Siamo più compatti, lavoriamo sul piano mentale e fisico, su tutto quello che ci serve per essere pronti nel 2017".

"In Europa League purtroppo siamo partiti male e abbiamo chiuso con una sconfitta non da Inter. Ora abbiamo sei mesi per lavorare sul campionato e fare bene lì, per tornare di nuovo in Europa".

Icardi ha rinnovato fino al 2021: "L'ho detto dal primo giorno, voglio vincere con questa maglia. Ho ancora cinque anni e ci proverò. Nel libro ho voluto raccontare me stesso fuori dal calcio, la mia vita privata. La gente mi vede in tv o sul campo da calcio, sui social come è normale al giorno d'oggi".

A ottobre Mauro diventa papà per la seconda volta: "È nata il 27 ottobre, il giorno in cui ci siamo conosciuti con Wanda". Il 2017 deve essere l'anno dell'Inter: 'Speriamo che gennaio vada meglio di quello del 2016, siamo concentrati sul da farsi, poi vittoria chiama vittoria...".


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