Città del Vaticano, 5-7 ottobre 2016 'Lo sport rende possibile la costruzione di una cultura di incontro per un mondo di pace; sogno lo sport come l'allenamento della dignità umana, trasformato in un veicolo di fraternità.' Con queste parole Papa Francesco sintetizza il valore dello sport al servizio dell'umanità, tema della Prima conferenza globale su fede e sport che ha riunito a Roma personalità eminenti del mondo della fede, dello sport, della cultura e dell'economia, a confrontarsi sul potere dello sport come straordinario strumento di pace.
Alla cerimonia di apertura, presieduta dal Papa, accolto dal cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Dicastero vaticano, hanno preso parte Massimo e Milly Moratti.
Ospiti d'onore il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon e il presidente del Comitato olimpico internazionale Thomas Bach. Presente anche l'arcivescovo di Canterbury Justin Welby.
Dopo i discorsi del Papa, Ban Ki-moon e Bach, nel pomeriggio del 5 ottobre si sono alternati riflessioni, momenti musicali e coreografie, e celebri atleti italiani e internazionali hanno annunciato sei principi ispiratori della conferenza: compassione, rispetto, amore, ispirazione, equilibrio e gioia.
Nelle giornate a seguire, dedicate all'approfondimento dei principi ispiratori e alle potenzialità dell'uso dello sport, ha partecipato lo staff di Inter Campus. Durante le tavole rotonde, diverse le occasioni per raccontare ai presenti - ex atleti olimpici, responsabili ONG, Associazioni sportive, figure commerciali legate alla sponsorizzazione di progetti sociali, politici e rappresentanti di associazioni governative - il Progetto e la sua Missione e di scambiare opinioni e punti di vista. Alla tavola 'Refugees' Massimo Seregni e Chiara Brambilla sono intervenuti sottolineando l'essenza 'pratica' di Inter Campus, attivo nel ridare il diritto al gioco, da 20 anni in modo continuativo in 29 paesi del mondo, anche in realtà come Israele, lavorando in favore dei bambini profughi africani e Iran con i figli di profughi afghani.
Servizio fotografico su gentile concessione de l'Osservatore Romano
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