GUANGZHOU - Una giornata calda e di grande umidità a Guangzhou ha accompagnato la penultima sessione di allenamento dell'Inter in Cina. A presentare la sfida tra Inter e Real Madrid Roberto Mancini e il capocannoniere della scorsa Serie A, Mauro Icardi, chiamati a rispondere alle domande della stampa sulla sfida forse più prestigiosa di questa International Champions Cup: "È difficile giocare due partite in 48 ore, contro formazioni come Real Madrid e Milan. Ma per questa ragione abbiamo scelto di dividerci di fatto in due squadre. Il tifo in Cina è fantastico e cerchiamo di giocare al meglio per ripagare questa grande passione".
Dopo la sconfitta nel derby c'è subito la possibilità di rifarsi: "Noi cerchiamo di vincere sempre ma il nostro obiettivo nella parte estiva è e rimane quello di mettere minuti nelle gambe e fare più lavoro possibile". Anche Mauro Icardi, pronto a sfidare i blancos, torna sulle partite disputate in Cina: "Contro Milan e Bayern abbiamo fatto bene, risultato a parte. Stiamo lavorando moltissimo e ci serve per crescere tatticamente, un lavoro che ci sta portando dove vuole mister Mancini".
Domani c'è il Real Madrid, nome attorno al quale si è fatto un gran parlare prima del rinnovo tra Mauro e l'Inter: "Anche con loro possiamo cercare di fare bene. Noi ci giochiamo tutte le nostre carte e a fine partita vedremo come sarà andata. Se mi hanno cercato? Sì, è vero. Ma io ho chiesto di restare all'Inter e la mia disponibilità è stata sempre quella di rimanere qui. Sapevo che quest'anno avremmo avuto una grande squadra. Adesso stiamo crescendo, speriamo di fare bene e tornare in Europa".
La parola passa di nuovo a Mancini che troverà, da rivale, un altro amico: "Benitez? Ci siamo salutati, certo. Ma non mi ha detto se farà turnover". E, a proposito di cambi, il mister risponde così alle perplessità sulla formazione schierata nel primo tempo a Shenzhen: "Le polemiche in Italia non mi interessano. Se ha vinto il Milan oggi non ci cambia molto. Ovviamente preferisco vincere sempre. Ma le polemiche a cui vi riferite non sono importanti, non sono interessanti. Quello che importa è giocare con squadre così, giocare partite come quella con il Real o il Bayern. Squadre fortissime che riescono a dare la dimensione del nostro lavoro. Con squadre di questo livello si rischia di non fare risultato ma dal punto di vista dei giocatori aiuta a crescere".
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