GENOVA - Arriva per primo Roberto Mancini ai microfoni delle televisioni nel dopogara. Una sfida strana, che l'Inter ha condotto per gran parte dei 90 minuti pur perdendo: "Stasera non mi sento di dire niente ai ragazzi, dobbiamo continuare a giocare come stasera. Cercare di superare questo momento negativo e tornare alla vittoria". La testa del tecnico è già al futuro: "Mancano dieci partite e quindi bisogna continuare come stasera. Sono contento della prestazione. Purtroppo non sono contento dell'ultimo mese e parlare di prestazione oggi è più complicato".
Rimonta? "A parte le difficoltà che ci sono, credo che in poche partite meritassimo di perdere. Ci sono momenti in cui le cose non possono commentarsi. È difficile spiegare come abbiamo perso stasera. Avevamo il pallino del gioco e un calcio di punizione ha cambiato tutto". Palacio doveva giocare dal primo minuto? "Rodrigo ha sempre giocato, Podolski invece era fresco e volevo dargli una possibilità".
La settimana è stata molto intensa sotto l'aspetto della critica, si è parlato del progetto Mancini come di un progetto fallito. Questo il commento del tecnico: "Io non rivendico niente perché sono un allenatore e accetto le critiche. Credo che i progetti vadano oltre i tre-quattro mesi, ho una squadra che ha avuto un sesto, un nono e un quinto posto. Bisogna inquadrare il nostro lavoro in un contesto più grande. Faccio l'allenatore da diversi anni e so sopportare le critiche quando ci sono". Il ruolo di Guarin? "Può giocare in ogni posizione del centrocampo. I progetti non durano pochi mesi, ripeto e credo che si debba sempre lavorare a medio lungo termine. Così anche i giocatori possono crescere tatticamente".
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