"DERBY? UNA PARTITA UNICA, LA SFIDA PIÙ ESALTANTE"

A margine della presentazione del suo nuovo libro, Javier Zanetti ha risposto alle domande dei giornalisti presenti

MILANO - In occasione della presentazione del suo nuovo libro 'È tutto scritto' presso il Mondadori Megastore di Piazza Duomo a Milano, Javier Zanetti ha risposto alle domande dei giornalisti su alcuni temi caldi del mondo nerazzurro.

Si parte inevitabilmente dalla sfida contro il Milan in programma domenica sera: "Il derby è una partita importante, che mi ha sempre esaltato. È una sfida molto sentita e tutti vorrebbero giocarla. Ci sarà un'atmosfera bellissima e speriamo che l'Inter possa fare una grandissima gara. Le emozioni che si provano sono uniche. Ricordo ancora il derby giocato in inferiorità numerica con Mourinho, è stato davvero particolare. Speriamo di rivivere le stesse sensazioni domenica".

"Come vedo la squadra? I ragazzi sono carichi e credo che l'Inter arriverà pronta, ma bisogna avere pazienza - prosegue Zanetti -. Mancini è appena arrivato e deve avere tempo di conoscere il gruppo. In ogni caso, Roberto è un uomo di esperienza, conosce bene l'ambiente e sa preparare questo tipo di partite. Anche Inzaghi, conoscendolo, caricherà il Milan al massimo. Entrambe le squadre arriveranno preparate su ogni minimo dettaglio. Non ci sono favoriti".

A chi gli chiede se si senta più coinvolto dopo il cambio di guida tecnica, il vice president nerazzurro risponde così: "Mi sono sempre sentito coinvolto. Sono a disposizione della società, d'accordo con Thohir e con gli altri dirigenti. Avrò modo di stare più vicino alla squadra, ma non significa nulla. Sono sempre stato vicinissimo, ero presente a tutte le partite ma credo che debba esserci sempre rispetto dei ruoli. Per me è un onore continuare a far parte dell'Inter e mi auguro di poter essere sempre utile a questa società. Il popolo nerazzurro conosce l'amore che provo per questi colori. Voglio solo il massimo per il club e per i tifosi, non ho altri interessi".

Poi, sull'addio di Mazzarri: "Purtroppo la situazione era diventata molto complicata, ma dobbiamo rispettare il suo lavoro. Ha dato tutto, insieme al suo staff, nella speranza che le cose potessero cambiare in meglio. E' andata così, ora dobbiamo pensare al presente e al futuro".

Ovviamente si parla anche del libro e dei ricordi da Capitano: "La fascia più bella? Ho provato a ripercorrere la mia storia attraverso tutte le fasce indossate in carriera. In ognuna c'è racchiuso un momento indimenticabile. Sono tutte speciali, dalla prima contro il Lecce fino a quella di Madrid, che contiene mille emozioni. 700 partite al Bernabeu e la vittoria della Champions. Non potevo chiedere di più".


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