VERONA - Al termine di Chievo-Inter, il presidente onorario di F.C. Internazionale Massimo Moratti ha rilasciato alcune dichiarazioni ai giornalisti presenti al "Bentegodi".
Eccole le sue dichiarazioni:
"Che serata è stata? Mi sembrava giusto, rispettoso,
mi faceva piacere chiudere con loro un periodo bello e pieno di bei
ricordi, c'è molta riconoscenza nei loro confronti. Sono tutti amati,
non solo Zanetti, tutti hanno fatto più di quanto mi aspettassi.
Era
arrivato il momento di passaggio? Se la Società ha deciso così vuol
dire che i progetti sono adatti a un cambiamento di questo
genere, sono fatti in termini tali da portersi permettere tutto ciò. La
Società ha fatto un passo giusto, dal punto di vista tecnico e
politico.
La Società importante lo è lo stesso, il creare anche
una squadra che possa avere successo presto non è una cosa facile, ma si
punterà dal primo minuto a fare una cosa di questo genere. I sacrifici
verranno fatti in maniera giusta, ponderando per costruire una squadra
vincente".
Poi un commento sulle parole di Roberto Donadoni, in collegamento dal 'Tardini' di Parma e su quelle di Clarence Seedorf, in collegamento da San Siro:
"Ringrazio Donadoni per le belle parole,
è un allenatore bravo e simpatico. Come lo vedrei sulla panchina del
Milan? L'allenatore è sempre stato un problema per l'Inter, se adesso mi
metto a pensare anche a quello delle altre squadre.. è bravo, ma come
lo è Seedorf.
Quando
Seedorf è stato un nostro giocatore lo è stato con la personalità dovuta e come
persona lo ammiro moltissimo, tifo per lui perchè faccia bene. Se spero
di rivederlo sulla panchina del Milan? Lo spero, ma non da interista,
la cosa potrebbe essere capita male (sorride, ndr). Non voglio
interferire con quella che possa essere la storia del Milan".
"Ausilio farà bene, ha l'esperienza necessaria, è anche
in grado ci comunicare bene quello che sta facendo, non credo che la
Società abbia intenzione di creare una struttura più grande.
Quest'anno
siamo stati anche sforturnati in certi risultati, averemmo ingoiato
rospi più piccoli... Tutte le società in Italia vivono questa situazione
in cui devono fare attenzione, con forme diverse e in modo diverso.
Anche l'Inter deve farlo. Dipende dalle scelte che si fanno, se vengono
fatte bene o no in termini di giocatori. E' lo specchio dei tempi.
Rimane la serata per la nostalgia che suscitano questi giocatori anche
nel pubblico non interista. Si gira pagina, ci aspetta una nuova era con
nuovi giocatori che spero abbiano il loro carattere, il loro livello,
la loro classe.
E' la fine di un ciclo che c'è stato e ha avuto
tutte le emozioni possibili, ora inizia qualcosa di diverso condotto
diversamente.
Un'immagine rappresentativa di questi anni? Le grandi
emozioni, quello che ti viene in mente è il bellissimo rapporto sia col
pubblico che coi giocatori. Posso solo ringraziare il cielo per tutto
quello che è successo.
Thohir? Tutti i presidenti di qualsiasi
società all'inizio devono fare molta attenzione, questo è un mondo
diverso, per lui nuovo, credo che abbia tutte le intenzioni di fare
bene. E farà bene.
Cambiasso? Fa parte delle strategie della
Società, se così han pensato vuol dire che hanno in mente qualcosa che
sarà giusto per il futuro
La cosa più importante sono la Società, i colori, la storia e la bellezza dell'Inter, è quello a cui bisogna rimanere legati".
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