APPIANO GENTILE - Un gol per chiudere in bellezza una serata, tutta particolare. Ai microfoni di Sky Sport 24, Hernanes racconta le emozioni vissute durante la partita di sabato scorso contro la Lazio, sua ex squadra, e che ha segnato il saluto di Javier Zanetti al pubblico di San Siro.
"Avevo già deciso di non esultare se fosse capitato di segnare quindi ero un po' pensieroso - spiega il centrocampista brasiliano -. Era il mio primo gol al "Meazza" e avevo paura di dimenticare quella promessa che avevo fatto a me stesso per rispetto della mia ex squadra. E' stato difficile non festeggiare perché era un gol importante e importante per me e anche per la festa di addio di Zanetti. Che Inter sarà senza il Capitano? Lo vedo che ha quarant'anni e continua ad allenarsi sempre al massimo e si fa trovare sempre pronto. Quello che mi ha fatto impressione e che mi fa pensare a quanti sacrifici ha fatto per mantenere questo stato mentale e fisico. Nella festa ho visto l'affetto e il rispetto che tifosi, Societa e tutti hanno dato al Capitano e mi ha dato ancora più motivazione, mi ha caricato".
Dopo aver dato lo stesso voto, sei, alla stagione che sta per concludersi dell'Inter e alla sua nerazzurra, Hernanes spiega quello che sogna: "Quando sono arrivato qui ho detto che non avrei pensato a grandi cose, ma a lavorare duramente e con grinta perché facendo così le cose sarebbero arrivate. Ho fatto così, lavoro duramente e faccio di tutto per migliorare. Però sono già accadute cose importanti: il primo gol a San Siro e la convocazione al Mondiale. Le cose importanti stanno arrivando quindi avevo ragione. Mi concentrero' con tutta la mia squadra".
Su Walter Mazzarri e i fischi che si sono sentiti prima del fischio di inizio di Inter-Lazio: "Nel calcio accade una roba strana perché se non si vede subito il risultato si fischia subito. In alcune partite ci e' mancato qualcosa e i tifosi hanno fischiato, è qualcosa che può capitare in una stagione così, ma non era facile ottenere l'obiettivo che lui ha ottenuto. Può capitare. Uomo giusto per la prossima stagione? Si, sicuramente, io mi auguro davvero di essere con lui perché lo vedo come un allenatore che può fare tanto per l'Inter".
Si passa poi a parlare del mondiale e della bellissima notizia della convocazione arrivata da parte del ct Scolari: "Ho provato una gioia pazzesca perché era il mio progetto di vita quello di fare parte di questo gruppo. Sono molto felice e fiero di avere raggiunto questo momento della mia carriera. Per un giocatore brasiliano giocare con la nazionale un Mondiale in Brasile è il top dei top. Esclusione Kaka' e scelte di Scolari? Quando giocavo ai videogame, lui era già un campione e io lo chiamavo il mostro. Per me rimarrà sempre un grande giocatore. Non e' stata una sorpresa che lui non ci fosse, credo che Scolari abbia costruito piano piano la sua squadra ed e' stato coerente con le sue scelte fatte giorno dopo giorno". La prima gara della Selecao si giocherà contro la Croazia di Kovacic: "Lui e' un gran giocatore, sta vivendo un buon momento e sta facendo valere il suo talento. Se mi chiedete i favoriti potrei dire il Brasile insieme ad Argentina, Germania e altre squadre perché nel Mondiale sono le grandi scuole che fanno la differenza. Non temo nessuna squadra: mi hanno sempre insegnato ad aver rispetto di tutti, ma paura di nessuno. Tra le squadre che potrebbero rivelarsi delle sorprese dico il Cile e anche la Croazia, ma spero non contro di noi (ndr, sorride). Ha una squadra con dei bei nomi. Brasile paese pronto per i Mondiali? Io credo di si, più di 50 anni fa abbiamo già ospitato un Mondiale e oggi sarà sicuramente meglio. Speriamo fuori che la gente sia coinvolta in questo sentimento unico per fare un Mondiale indimenticabile anche per il resto del Mondo".
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