EMPOLI - Intervistato da Alessandro Alciato per Sky Sport 24, Walter Mazzarri parla all'indomani della sconfitta subita dal Genoa del valore di questa Inter: "Purtroppo gli ultimi risultati hanno fatto si che le squadre che sono più avanti di noi si siano allontanate. Io dico sempre ai miei ragazzi che, secondo me, quest'anno bisogna pensare di giocare tutte le gare al massimo e vedere poi alla fine dove saremo arrivati e tirare le somme. Credo che creare una mentalità propositiva, come abbiamo fatto anche ieri a Genova, alla lunga dovrebbe ripagarci anche in termini risultati. E' chiaro che quest'anno bisogna fare tante cose, può darsi che i punti che arriveranno saranno meno di quelli che sarebbero dovuti arrivare. Quanto vale la squadra lo vedremo alla fine dell'anno".
Se si senta o meno la lontananza del Presidente Thohir e lo stesso Mazzarri a spiegarlo: "Io ho modo di lavorare con i miei giocatori e faccio l'allenatore nel senso più puro del termine. Io cerco di allenare tutto e non penso ad altro. Credo però che il presidente, anche da lontano, nei miei confronti e in quelli della squadra sia stato chiaro, ha detto di avere fiducia in noi e nel nostro gioco. I contatti li abbiamo, ci sono persone che fanno da tramite, si riesce ad avere una costante comunicazione da parte del presidente che mi sembra sia dispiaciuto come tutti noi dagli ultimi risultati e soprattutto per la sconfitta di ieri. Capisce quello che stiamo facendo, è stato chiaro con tutti noi, io non mi voglio attaccarmi a niente, io voglio andare avanti cercando di fare il possibile e l'impossibile per far si che la squadra torni a vincere il prima possibile".
I paragoni con l'Inter di Andrea Stramaccioni danno fastidio all'attuale allenatore nerazzurro, ma in un solo senso: "Questo mondo ormai lo conosco, non mi voglio soffermare su queste cose, vedo da tutte le parti non solo con me che magari 10 anni di carriera fatti in un certo modo si possono dimenticare in un minuto. Non lo dico nei confronti dell'altro collega, io dico che le valutazioni si dovrebbero fare in un modo diverso, rispetto tutti fino a che io sono rispettato e se poi io non vengo rispettato non guardo nessuno e vado avanti lo stesso. Se mi sono mai pentito di aver detto no alla Roma in estate? Un altro pregio che credo di avere è che io non mi pento mai di quello che ho fatto. Sono una persona realizzata, sereno con me stesso perchè ho fatto tanto, non ho mai vissuto di se o di ma o di rimpianti, non fanno parte del mio modo di pensare. Mi sono buttato in questa avventura anima e corpo, mi è piaciuta l'adrenalina che ho sentito quando sono stato chiamato da questo Club e fino a quando allenerò questa squadra darò il massimo, con grande entusiasmo, senza pensare quello che poteva essere e non è stato".
Inevitabile parlare anche dei rumors che vedono Mirko Vucinic vicino all'Inter: "In questo, momento ancora di più, preferisco non fare valutazioni sul mercato e sui giocatori di cui si parla. Come ho detto fin dall'inizio, darò sempre le mie valutazioni agli uomini di mercato della Società e devono essere loro assieme al presidente a dire che cosa si vuole fare o non fare. Io, per rispetto dei ruoli, devo allenare al massimo i giocatori che la Società mi mette a disposizione. Eventualmente se arriverà un giocatore nuovo dirò quello che penso solo nel momento in cui indosserà la maglia dell'Inter".
A proposito di quale sia la più grande vittoria fino ad adesso e quale la cosa in cui forse Mazzarri non si sia ancora espresso al meglio: "E' troppo presto per fare queste considerazioni, sono successe tante cose, io mi sento di essere stato abbastanza bravo a far assorbire questo passa storico societario nel miglior modo possibile a chi mi era vicino. Io stesso non mi sono mai distratto, da quello che si è detto, che si è fatto nè da questa finestra di mercato. Da questo punto di vista ho la coscienza apposto, ho pensato solo a far migliorare la squadra quanto più possibile. Per i bilanci voglio aspettare la fine perchè anche io sono curioso di capire quello che può succedere. Ho una buona sensazione ma, da uomo di campo, non voglio fare altri discorsi. A quando il primo rigore? Meglio non parlarne...".