"GIOCO E CERTEZZE, QUESTO DARÒ AI MIEI CALCIATORI"

Il tecnico in conferenza "La nuova Inter la vedremo nel tempo, l'automatizzazione e il bel gioco più avanti, ma i miei ragazzi possono avere fiducia in me"

PINZOLO - Nel corso della conferenza stampa, Walter Mazzarri ha risposto a tante curiosità, tra cui anche una sul futuro di giocatori ritenuti in bilico dalla stampa come Andrea Ranocchia e Fredy Guarin: "Se la Società li ha mandati in ritiro è perchè io devo valutare certe situazioni, ci sono altri giocatori nel reparto difensivo che hanno avuto problemi fisici. Ora si stanno allenando. Io faccio attenzione alla condizione atletica e alla prevenzione agli infortuni, al di là del fatto che quando allenavo il Napoli conoscevo i giocatori da avversario, io adesso li voglio vedere da vicino. Io volevo avere 15 giorni per valutarli, per questo abbiamo deciso di non fare il Trofeo Tim. Certi quesiti li affronteremo più tardi, quando saprò a livello tecnico-tattico la condizione dei giocatori. Mi devo ripetere: la griglia di partenza è facile valutarla, ci sono parametri ben precisi, anche il calcio si può valutare stando attenti a ingaggi, qualità, eccetera, ma son valutazioni che faccio fare a voi".

Su possibili proclami e obiettivi da prefissarsi, il tecnico ha quindi spiegato che "devo inculcare ai giocatori la mentalità che ogni partita si può vincere, affrontiamo tutti quanti con l'idea che si può vincere. Avere un gioco in testa, delle certezze anche date dall'allenatore, è importante. Ed io ho sempre raggiunto gli obiettivi richiesti. Credo che i ragazzi debbano aver fiducia in me e tutte queste potenzialità le porteremo in campo. Io penso sempre alla partita successiva e ai tre punti, ora non mi sento di fare proclami, non sarei serio, dopo aver ereditato la squadra arrivata nona l'anno scorso".

Mazzarri dribbla poi le polemiche legate al suo addio al Napoli e a chi dice che avrebbe potuto fare di più in quella piazza: "Io ho voltato pagina, ho detto perchè son andato via da Napoli e non voglio tornarci sopra, ora sono all'Inter e non voglio cascare in piccole polemiche che fanno il gioco vostro. Credo che con una squadra presa sest'ultima e con giocatori giovani - anche Lavezzi e Hamsik lo erano-, essere arrivati subito in Europa, aver fatto 15 risultati consecutivi, sfiorato la Champions sia stato un qualcosa di importante. E da lì abbiam sempre migliorato. I miei giovani son diventati top player grazie al nostro lavoro. Arrivò Cavani che era di mezza fascia e a Napoli è diventato il Cavani di oggi. Oltre a far coincidere i risultati economici abbiamo fatto anche risultati sportivi, si è fatto quasi un miracolo sportivo in quattro anni e ho lasciato questa eredità a Benitez per poter fare ancora meglio, ci sono tutti i presupposti. Questi sono i dati da leggere, il resto è aria fritta".

Tornando a parlare della rosa a sua disposizione, ha poi sottolineato che "Chivu è un ragazzo che prova a farcela, so tutto su di lui e vedo che ora sta bene. Ad oggi la verità è questa, quello che succederà domani non lo so, non ho la sfera magica". Quando poi gli si chiede quanto tempo ci vorrà per vedere la vera Inter di Mazzarri, il tecnico risponde così: "Dico quello che è successo in passato alle mie squadre: credo che certe idee le vedremo in poco tempo, l'automatizzazione e il bel gioco li vedremo un po' più tardi. Non è questione di una settimana o dieci giorni, dipende anche da come risponderà la squadra. Non ci scordiamo che son due giorni che ci alleniamo, oggi è stato il primo vero allenamento".

A chi poi chiede un commento sulle parole di Antonio Cassano e sugli elogi ricevuti da Javier Zanetti, Mazzarri risponde così: "Ho fatto un comunicato e non devo aggiungere nulla, so che ci tornerete sopra ma da me avrete solo questa risposta, che è la verità. Non devo più rispondere a Cassano. Quello che dicono gli altri io lo rispetto, i dati parlano da soli, ognuno poi li può vedere come vuole, si può dire tutto e il contrario di tutto. L'importante per me è che su 100 giocatori 99 la pensino come Zanetti, i calciatori che ho avuto sanno come la penso, come organizzo la squadra e come lavoro. Mi fa onore sapere che Zanetti la pensi così...".

La Juventus ha preso Carlos Tevez, ma "cosa fanno gli altri non mi interessa molto - risponde il tecnico -, Tevez è un grande giocatore, i grandi giocatori ci vogliono per poter prevalere ma ci vuole anche una squadra che lavori per il giocatore stesso. Io vado sempre sul concetto di squadra, anche con Cavani che segnava tanto sottolineavo sempre il fatto che era la squadra che lo metteva in condizione di segnare. La sua media gol al Napoli era molto più alta che con la Nazionale proprio grazie al gioco della squadra per lui".


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