STRAMACCIONI "LA NOSTRA TESTA È AL TOTTENHAM"

"Conosciamo l'importanza delle restanti 10 partite di campionato, ma ora vogliamo onorare l'Europa League"

APPIANO GENTILE - "Sappiamo tutti l'importanza delle restanti dieci partite di campionato, ma adesso la nostra testa è a domani sera. Vogliamo tutti fare bene, poi da venerdì penseremo al campionato che per noi è importante. Dobbiamo far bene e vincere davanti ai tifosi, per la qualificazione ci servirà fortuna". L'Europa League, il Tottenham come unico pensiero nella mente di Andrea Stramaccioni che, nella conferenza stampa alla vigilia del ritorno degli ottavi di finale in programma domani sera allo stadio Meazza, spiega: "Abbiamo il dovere di pensare a questa gara e mettere impegno in questa partita soprattutto in merito al risultato dell'andata. Sappiamo la nostra situazione in Europa League. Abbiamo intenzione di onorarla e di fare bene. Vediamo come si mette la partita, veniamo da un risultato difficile da ribaltare, ma scenderemo in campo per vincere".

Tanta voglia di fare bene anche, se come spiega del tecnico nerazzurro "in questo momento ci riesce poco e stiamo giocando male, non ha senso negarlo. Sta a me che sono l'allenatore trovare il modo di ridare ai miei ragazzi sicurezze che ora sembrano smarrite. Lasciando perdere i perchè a cui lavoriamo, ma dobbiamo ritrovare sicurezza. Con il Bologna eravamo impauriti, bloccati nella testa. Dobbiamo ritrovare la testa che ci aveva aiutato a fare bene. A sfasciare tutto ci vuole un secondo, ma adesso serve riprendersi. Non mi sono mai tirato indietro sulle mie colpe, ma siamo gli stessi giocatori e lo stesso allenatore che avevano fatto bene. Mancano dieci partite, è un mini campionato. Ritroviamo sicurezze, poi ci sarà il tempo dei processi".

Ribaltare il risultato della gara di andata. Il Barcellona ieri sera ce l'ha fatta eliminando il Milan e forse ha saputo anche lavorare su un aspetto psicologico: "I giocatori hanno giocato tante gare e la gestione delle energie è importante. Ovviamente abbiamo lavorato anche sull'aspetto tattico dell'avversario. Le loro qualità devono essere limitate, ma sarà il campo a dirci se siamo riusciti a farcela. Come si fa a ritrovare la serenità? La serenità è il termine sbagliato, un allenatore non deve perdere la lucidità. Mi riconosco come qualità quella del lavoro sul campo, pensare al campo è fondamentale. Le regole è come se te le avessero spiegate prima, ho beneficiato io stesso di una situazione del genere l'anno scorso. Mi ritengo mediamente intelligente e so che all'Inter quando le cose non vanno bene vai incontro a queste situazioni. Sarei preoccupato se non vedessi nei miei giocatori la voglia di ribaltare questo momento. Domenica nella ripresa contro il Bologna è come se ci fossimo sbloccati, ora sono concentrato sulle restanti partite. Denrtro di me so che sarò giudicato per quello che faremo d'ora in poi. Il presidente Moratti è arrabbiato, ma lo siamo anche noi".



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