"FATTI E NON PAROLE, I TIFOSI VOGLIONO FATTI"

Il tecnico nerazzurro "Questo lo dico in ottica prossima stagione, ma ora pensiamo a chiudere bene a San Siro"

APPIANO GENTILE - "Fatti e non parole, che vale per me, vale per tutti. I tifosi vogliono fatti", è questo l'obiettivo che si pone Andrea Stramaccioni per la prossima stagione, quando gli viene chiesto - nel corso della conferenza stampa - quale potrebbe, dovrebbe, essere lo slogan per la nuova annata nerazzurra.

"Ora, però, pensiamo a chiudere bene domani a San Siro, servirà una prova attentissima in fase difensiva, senza Ranocchia, Chivu, Samuel, Silvestre, ce la dobbiamo mettere tutta. Andrea e Juan hanno dimostrato il loro valore. Vi ricordo che Juan all'inizio della stagione era una promessa, lui è un '91, ha margini di miglioramento incredibili. Andrea lo considero un punto fermo dell'Inter. Ma non staccherei mai la difesa dal resto del contesto. Domani l'emergenza in difesa è oggettiva, almeno un ragazzo partirà del primo minuto. Importante il risultato del Catania? E' una stagione in cui spesso si guarda cosa fanno gli altri, nel momento in cui il nostro risultato sarà positivo guarderemo a quello che ha fatto il Catania. L'Inter in ogni caso darà il massimo".

Si tocca poi il tema-mercato. Al tecnico viene chiesto se l'Inter necessiti di esterni difensivi e offensivi: "Esterni difensivi non sono d'accordo, offensivi sì. Ma credo in generale ce ne siano pochi anche nel campionato italiano. Giocatori in uscita, per esempio Guarin? Io spero che l'Inter i giocatori migliori li tenga con sé, Fredy è un giocatore importante che io stimo, rimarrà all'Inter. Paulinho? E' di dimensioni internazionali, dei due centrocampisti è quello che ama inserirsi, è un ragazzo giovane, forte e con grandi prospettive di miglioramento. Markovic? E' un profilo molto interessante, noi abbiamo dato un contributo nello scoprirlo (sorride, ndr). Credo che lui rappresenti uno di quei '94 emergenti, come Kovacic, noi ci siamo su questo tipo di giocatori, ma vediamo. Florenzi? E' un giocatore cui sono legato, lo allenavo dai Giovanissimi della Roma, era a rischio riconferma, ma da romano e romanista qual è gli auguro di rimanere tanto alla Roma, per essere il nuovo Totti, il nuovo De Rossi. Penso che in generale, dal punto di vista del mercato, questa estate sarà molto diversa dalla scorsa. Mentre la scorsa estate è stata caratterizzata da una sorta di immobilismo, quest'estate cambieranno panchine di primo livello e questi movimenti porteranno ogni allenatore a mettere le mani ai propri organici. L'Inter si è già costruita una sorta di base, a questa base va aggiunto qualcosa di importante ma non parlerei di grandi innesti come numero ma innesti mirati".

La parola, poi, a un cronista giapponese, che fa sorridere il tecnico chiedendo come possa Yuto Nagatomo giocare con un 'ginocchio rotto': "Pur essendo cristiano e cattolico, non credo nei miracoli nel calcio, quindi non credo che il ginocchio sia 'rotto' (sorride, ndr), ma ha subito un trauma; cure adeguate e il contributo di più medici hanno poi portato Yuto in campo. I primi due giorni di questa settimana, poi, l'abbiamo gestito perché era tanto che non giocava, ma poi è rientrato in gruppo, domani ci sarà e poi toccando ferro sarà a disposizione per la sua Nazionale".


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