PRIMA SERATA, STRAMACCIONI: "E ORA RICOMINCIAMO"

Su Inter Channel, l'allenatore risponde alle domande dei tifosi: "Pronti a farlo nel migliore modo"

APPIANO GENTILE - Durante la "Prima Serata" in onda in questi minuti su Inter Channel arriva poi un'altra sorpresa per Andrea Stramaccioni: in collegamento telefonico c'è il papà Sandro, che il figlio definisce subito "totalmente a-calcistico e a-sportivo, il classico esempio di uomo al quale non importa nulla del calcio e dello sport e che ha avuto come figlio uno che è portato. Anche per questo motivo il merito di mio padre è triplo, senza dimenticare quello della mamma...La cosa più bella dei miei genitori, ai quali devo tutto, è che pur non facendo parte di questo mondo calcistico mi hanno sempre supportato e mi sono sempre stati vicino, facendomi capire quanto fosse importante lo studio, ma al tempo stesso permettendomi di coltivare le mie aspirazioni quindi io pubblicamente dico grazie papà e grazie mamma. La cosa più bella che mi hanno trasmesso era che non fosse importante quello in cui tu decidessi di impegnarti, ma il dare tutto quello che avevi per farlo bene. Il principio era: puoi fare quello che vuoi, ma metti tutto quello che hai. Mia mamma diceva che non avrei dovuto giocare a calcio perchè si dicevano troppe parolacce e mio papà alla seconda partita ha capito che non doveva aggredire quelli che mi davano un calcio perchè faceva parte del gioco. Credo che il mestiere più difficile del mondo sia fare il genitore e questo l'ho capito ancora di più allenando i ragazzi del Settore Giovanile. Io e mia moglie proveremo a far crescere nostro figlio sano, sereno, a dargli un'educazione poi se gli piacerà giocare a calcio, giocherà a calcio, se gli piacerà suonare il pianoforte suonerà il pianoforte".

E a un figlio che, pur coltivando la passione del pallone, si è anche laureato certo papà Sandro non può rimproverare nulla: "Io sognavo che mio figlio seguisse le sue passioni e rischiasse sulla sua pelle. Lui è stato veramente tenace e noi gli siamo stati vicino. Vedere i suoi sogni realizzati è la più grande soddisfazione".

Capitolo calciomercato, una raffica di nomi viene pronunciata da Roberto Scarpini a Stramaccioni. Da Lampard a Giuseppe Rossi, da Ogbonna a Meireles, da Sahin a Gerrard, l'allenatore nerazzurro sa bene in quale direzione procederà la sua Società: "Lo abbiamo dimostrato quest'estate, e sono convinto che lo confermeremo anche adesso, di avere le idee chiare. In che senso? Abbiamo ribadito più volte che è partito un progetto, è un momento particolare del calcio in generale e del calcio italiano quindi all'interno di una cornice di gestione di un badget l'Inter si è mossa nella maniera corretta. Qualcosa siamo riusciti a centrare come volevamo, qualcosa no, ma credo che sia normale. Adesso credo che l'Inter stia e dovrà colmare quello che in questi primi cinque mesi il campo ha dimostrato di dover essere integrato e credo che questa sessione di mercato difficilmente possa portare al cosiddetto grosso colpo. Io sono molto realista su questo: siamo molto presenti su delle situazioni che rappresenteranno il futuro della nuova Inter, ma che difficilmente si concretizzeranno in questa sessione di mercato. In questo, con il presidente Moratti, siamo d'accordo, lui ha grande voglia di far tornare l'Inter ai livelli che merita e stiamo seguendo diversi giocatori top, non credo per gennaio, ma per l'Inter del futuro. Anche perchè il mercato di gennaio è un mercato di riparazione e di occasione quindi è normale che quello che noi reputiamo essere un campione, un giocatore da Inter, sia difficile raggiungerlo in gennaio. Molto più importante porre le basi per portarlo alla Pinetina nel momento giusto".

Si torna a parlare di Wesley Sneijder, ma Stramaccioni lo fa senza problemi perchè sa che "si tratta di domande che, dal di fuori, mi farei anch'io e alle quali io ho risposto con estrema chiarezza. Di fronte avete un allenatore che quando è arrivato ha messo Wes al centro del suo interesse e lo stesso uomo in questo momento decide, reputa, valuta in base a quello che pensa e cioè che adessi non sia tra i migliori per scendere in campo. La stima umana e il rapporto che ho con lui lo conosciamo sia io che lui e non devo certo sbandierarlo. La situazione è più chiara di quella che sembra e speriamo che in un modo o in un altro si risolva".

Si arriva poi alle domande flash. "Mi piacerebbe e farò di tutto per esserci, ma non mi sento di promettere nulla adesso", spiega Stramaccioni a chi gli chiede se parteciperà alla Crociera nerazzurra.
Sull'impiego di Daniel Bessa in prima squadra: "Faccio un paragone simpatico: è stato un po' lo Sneijder della Primavera, il giocatore che quando sono arrivato ho messo al centro di un progetto tecnico perchè io ho un debole per la qualità e per la qualità negli ultimi 20 metri. Daniel di qualità ne aveva tanta, ma non aveva la continuità. Secondo me ha disputato la sua miglior stagione nel Settore Giovanile, trascinando perchè è diventato piano piano un leader anche a fronte di qualche tiratina d'orecchie. Ha avuto un brutto infortunio, ora è rientrato alla grande, è un giocatore che stimo e che, secondo me, può ricoprire tutti i ruoli offensivi alle spalle di un attaccante, ho grandi aspettative, ma per lui vale lo stesso discorso fatto per gli altri giovani: non carichiamoli troppo di responsabilità".

Stramaccioni confessa poi che quando era un ragazzo e giocava da difensore centrale ha sempre avuto "un debole per i difensori di qualità, quelli per capirci che potevano avere un piede straordinario o una qualità superiore: dall'idolo che poteva essere Franz Beckenbauer e Frank de Boer, che era difensore centrale di quell'Ajax nella quale il difensore centrale era un centrocampista".

"Per me Milano è stata una piacevolissima sorpresa - spiega l'allenatore a proposito della città che lo accolto -. Da romani io e mia moglie avevamo un po' paura, invece ci siamo trovati benissimo. In questo senso, la mia teoria, simpatica, è che chi viene in questa città sta così bene che non lo pubblicizza perchè altrimenti si sparge la voce e civengono tutti. Io da romano, innamorato di Roma, qui non ho mai visto la nebbia finora, sono rimasto folgorato. Io e mia moglie stiamo molto bene e stiamo cercando una casa".

Ora si ricomincia, c'è l'Udinese, l'Inter arriva pronta a questo appuntamento? "Ho sentito molto dire a proposito - e purtroppo quando si parla di Inter si mette sempre un po' di pepe - ma io, d'accordo con chi era qui anche prima di me e ascoltando la loro esperienza, ho deciso di dare due giorni in più di vacanza in questa sosta natalizia perchè, ricordiamolo, l'Inter è l'unica squadra che ha 13 sudamericani, 4 africani e un giapponese. Sembra una barzelletta, ma avendo quasi 18 giocatori che sono a più di dieci ore di volo dal centro di allenamento, ho dato fiducia ai professionisti che ho e ho dato loro 48 ore in più. Però, in compenso, siamo stati qui in ritiro, ci siamo tuttora e ci staremo fino alla partita con l'Udinese, che sarà molto difficile perchè i bianconeri sono temibili soprattutto se affrontati nella loro casa e poi con noi l'Udinese ha una tradizione storicamente positiva. Quindi grande rispetto per l'avversario, ma noi vogliamo ricominciare il 2013 nel migliore die modi".

"Onestamente ho provato grande amarezza perchè se da una parte, da allenatore e da esempio, se il mio ragazzo ha detto una parola fuori posto, ha sbagliato e va stigmatizzato, dall'altra credo anche che di parole fuori posto nel corso di una partita se ne sentano tante", risponde così Stramaccioni alla domanda su che cosa abbia provato alla notizia della squalifica di due giornate inflitta ad Andrea Ranocchia dopo Inter-Genoa "partita che credo fosse stata molto corretta e, pur rispettando tutte le decisioni del Giudice Sportivo, la terza squalifica a partita finita, non emessa da un membro della terna comunque pesa e non credo di avere una squadra né cattiva né particolarmente aggressiva nelle proteste. Quindi rispettiamo la decisione, ma dal mio punto di vista è una grande perdita tecnica dopo Cassano e Guarin. Speriamo che d'ora in poi, sia da parte dei miei calciatori, sia da parte di chi li giudica, ci sia un po' più di buon senso".

Una domanda da parte di un tifoso su Stefano Rapetti e Alessandro Nista offre l'occasione ad Andrea Stramaccioni per parlare dello staff tecnico nerazzzurro: "Io ho fatto una scelta un po' controcorrente rispetto a quello che fanno tutti gli allenatori: una volta arrivato alla guida della prima squadra, dopo averci pensato, ho deciso di lasciare al mio fianco come miei collaboratori Beppe Baresi, Stefano Rapetti e Alessandro Nista effettuando la scelta atipica di mettere alle loro spalle i miei collaboratori di fiducia. Questo perchè volevo dare un segnale di continuità alle persone che avevano fatto così bene negli anni, alle volte dietro le quinte, questo perchè non sempre erano stati primi responsabili, parlo di Rapetti e di Baresi e oggi, dopo quasi 8 mesi di lavoro credo di aver fatto una scelta più che giusta perchè sono dei grandi professionisti di alto livello e a me, che ho un grande senso dello staff, danno un valore aggiunto incredibile. Quindi oggi lo staff tecnico è molto unito, lavora in una stessa direzione e Beppe Baresi, Stefano Rapetti e Alessandro Nista affiancati, permettetemi di nominarli, da Massimiliano Catini, Federico Pannoncini e Vincenzo Sasso con Michele Salzarulo, rappresentano la mia forza".

Perchè non giocare con il 4-3-1-2 viene poi chiesto da una tifosa all'allenatore nerazzurro: "Per due motivi: l'assenza di un vero e proprio trequartista perchè, infatti, finchè c'è stato Sneijder, a disposizione prima dell'infortunio, l'abbiamo usato più volte e poi il non voler esporre la mia difesa a incursioni avversarie sulle corsie laterali".

Non solo di calcio, si parla in chiusura con Andrea Stramaccioni, ma anche di sua moglie Dalila e di come lei viva questa avventura del marito all'Inter e a Milano: "E' la persona che ha cambiato la mia vita. Voi mi conoscete, sono molto riservato, non mi piace tanto la vita mondana e lei rappresenta tutto per me, la mia forza e la mia stabilità. Siamo felici, siamo uniti e vediamo se da due diventiamo tre..".



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