APPIANO GENTILE - "Se vinciamo lo scudetto... canto!", è questa la promessa di Dejan Stankovic, che come altri suoi compagni si concede - nel corso di Prima Serata su Inter Channel - a questo simpatico gioco con vista tricolore.
"Ma dobbiamo tenere i piedi per terra, siamo solo all'inizio. Prima avevamo qualche problemino, adesso si vede che i ragazzi rispondono alla grande: complimenti al mister, bello vedere come cresce la squadra e la vittoria è la penicillina giusta per tutto. Sono fiducioso ma non mi voglio sbilanciare: possiamo fare un bellissimo campionato".
Si prosegue quindi con le curiosità che gli pongono i tifosi, che a un certo punto chiedono anche che significato abbia secondo lui essere interista: "Vuol dire essere diverso dagli altri, è un orgoglio vestire questa maglia e rappresentare questo club". Un complimento, poi, ai giovani dell'Inter: "La Società sta lavorando benissimo con il settore giovanile, davvero i miei complimenti".
Dai giovani a un giovanotto, un certo Javier Zanetti: "Incredibile, mi sa che smetto prima io di lui...", scherza Deki.
Stankovic si sofferma poi sul rapporto con i compagni, spiegando che va "d'accordo con tutti, non ho mai avuto problemi. Con chi condivido momenti anche extra calcio? Con Chivu, con Wesley, con loro si va oltre l'essere compagni. Io però, ripeto, vado davvero d'accordo con tutti".
In studio scorrono poi le immagini di tre allenatori: Sven Goran Eriksson, Roberto Mancini e José Mourinho. Deki sorride: "Eriksson è un signore, un vero signore. Mancio... in una parola sola non riesco a definire Mancio, grintoso, voglioso, gli piace vincere. José è Special One, il numero uno. Sono cresciuto con tutti loro, ma anche con Zaccheroni. Al Mancio devo il 50% della mia carriera, ma con José ho fatto il salto di qualità: mi ha tirato fuori qualcosa che non sapevo neanche di avere, una grinta incredibile. Anche quando non stavo bene".
Infine, un occhio sulla settimana nerazzurra: "Una settimana chiave per continuare, confermare e metter paura a tutti", chiude Deki.