PINZOLO - Ai microfoni di Inter Channel parole e pensieri di Luca Castellazzi, che ha rinnovato al termine della stagione il suo legame con i nerazzurri fino al 2014: "E' stata una bella soddisfazione quella di aver trovato un accordo per il prolungamento di due anni. Evidentemente, è stato apprezzato quello che ho fatto sotto il profilo tecnico e umano".
Un compagno in meno, ma un amico lo rimarrà per sempre: "Dispiace non avere più Paolo Orlandoni in spogliatoio perchè con lui c'era un rapporto di amicizia, ma ha preso altre strade, ora farà l'allenatore e io non posso che fargli tanti complimenti. Cambia qualcosa certo, non c'è più Julio Cesar - almeno in ritiro, non è qui con noi - ci sono Bardi, Belec e Handanovic, ragazzi che nonostante la giovane età sono ben inquadrati. Poi, con Alessandro Nista il sorriso non manca mai: con lui si lavora bene, non è integralista. C'era un ottimo clima per lavorare l'anno scorso e ci sarà anche quest'anno perchè va bene lavorare, ma quando ci vuole la battuta, una risata, serve anche un po' per stemperare la tensione".
Allenamenti sicuramente duri hanno caratterizzato l'inizio di questa preparazione estiva dei portieri nerazzurri: "Noi per assurdo lavoriamo più durante la settimana che la domenica, quando il lavoro è più di testa che di fisico", spiega Castellazzi che aggiunge: "Il numero giusto di portieri per lavorare bene in una preparazione estiva credo sia tre o quattro perchè così ognuno di noi ha la possibilità di trovare qualche secondo per recuperare. Poi, io non sono proprio giovanissimo e devo gestire i miei tempi".
Se si tratti o meno del suo penultimo contratto, è lo stesso Castellazzi a spiegarlo: "Non lo so, sono contento perchè è stato apprezzato il mio lavoro. E' vero anche che tra pochi giorni avrò 37 anni, ma fisicamente e di testa sto bene".
Sull'atmosfera del ritiro nerazurro: "Lavoriamo tanto, ma c'è anche tanto entusiasmo e tanta voglia di tornare in campo, di giocare dopo un'annata non troppo esaltante. Si vede l'attaccamento dei tifosi. Anche Stramaccioni ha una grande chance partendo da zero con il suo lavoro con la squadra, ha modo di dare un'impronta importante. Le prime indicazioni sono molto confortanti".
Curiosità: quali sono i giocatori più imprevedibili a calciare. "Credo le punte - spiega Castellazzi -, Coutinho, Palacio, Milito, Pazzini, ma anche Guarin, ad esempio, ha un gran tiro dalla distanza".
In chiusura si parla di allenamenti e tecnologia: "La macchina sparapalloni? Migliora le nostre prestazioni, fa partire palloni che raggiungono una velocità che altrimenti l'allenatore non potrebbe dare. E' vero però che non ti dà riferimenti perchè un calciatore che calcia ha sempre un piede d'appoggio. Però messa nella giusta distanza è efficace. Arbitri di porta? Possono essere utili perchè possono vedere tante cose, i falli, le palle inattive, sono sempre due occhi in più che guardano. Sensori? Credo che anche il calcio si debba adattare alla tecnologia, è un ambiente che muove tanti denari e interessi, però credo vada ancora sviluppata. Non è facile averla subito al meglio".