MILANO - Più di cinquecento persone a formare un serpentone umano lungo via Berchet a Milano, tutti ordinatamente in fila davanti al negozio ufficiale "Solo Inter": sono i tifosi nerazzurri, tutti lì per incontrare Yuto Nagatomo, per portarsi a casa un autografo e qualche scatto fotografico con il loro idolo.
Yuto sorride, si concede volentieri ai fan, colpito dal tanto affetto che sono venuti a dimostrargli, noncuranti - nell'attesa - della pioggia che batte su Milano. Fotografie, autografi, ma anche parole, quelle che il giocatore nerazzurro riserva ai cronisti italiani e anche giapponesi presenti al negozio.
Yuto guarda a questo finale di stagione con fiducia e così, quando gli chiedono dell'obiettivo terzo posto, risponde col sorriso: "E' alla nostra portata, sì, credo proprio di sì. E ora pensiamo alla Fiorentina, il nostro prossimo avversario: siamo pronti. E ai nostri tifosi dico di continuare a sostenerci: sono fondamentali, il calcio senza tifosi non esiste".
Nagatomo crede nelle capacità di questo gruppo, di cui si sente parte integrante: "Mi sento parte del progetto, mi trattano tutti bene, squadra e Società. Sto bene all'Inter, sono felice. Se ho mai pensato di andare via? No, mai. Sto bene qui, lo ripeto, e sono pronto a sfruttare ogni occasione".
Al giocatore nerazzurro viene poi chiesto del cambio di allenatore, da Claudio Ranieri ad Andrea Stramaccioni: "Rispetto a Ranieri, la tattica è diversa e poi Stramaccioni ci fa lavorare molto anche sulle palle inattive, insiste molto su questo. Se il nuovo mister mi ha mai provato nel centrocampo a tre? No, mai: in ogni caso, io sono a disposizione e sono convinto che arriverà la mia occasione".
A Nagatomo viene infine chiesto un commento sulla possibilità che due suoi connazionali raggiungano il campionato italiano. Si tratta di Kawashima, di cui i cronisti parlano in ottica Milan, e di Kagawa, a proposito del quale viene chiesto a Yuto se sia da considerarsi un giocatore da Inter: "Tutti e due sono pronti per squadre di questo livello. Mi hanno sempre detto che l'Italia li attira molto".
