APPIANO GENTILE - Era il 27 agosto 1995, Inter-Vicenza, in campo allo stadio "Meazza" in San Siro. Roberto Carlos timbra un terribile vincente sinistro, Javier Zanetti la prima presenza ufficiale nel campionato italiano di Serie A. Il tempo è passato, l'eterno ragazzo di Buenos Aires è ancora qui con noi. E sembra più giovane di allora. E' bandiera, certamente, ma forse ancora di più amico, 'fratello', alleato, ombra sorridente che ti segue sotto questo grande cielo nerazzurro che stasera, dalle ore 21, illuminerà lo speciale "Prima Serata" di Inter Channel con Edoardo Caldara e Roberto Scarpini.
"A volte ci penso, è davvero importante essere il capitano di una generazione. E' emozionante forte. Mi riempie d'orgoglio". La risposta per Martina, che è la fortunata abbonata di Inter Channel sorteggiata nell'occasione per parlare con Pupi, accomuna tutti quelli come noi: "Anch'io amo i tifosi, in questi anni mi avete dato moltissimo, mi avete accolto a braccia aperte quando ero un ragazzino. Di tifosi ne ho incontrati tanti in questi anni e tutti, a loro modo, mi hanno regalato qualcosa d'importante: l'affetto".
E il futuro? Zanetti non lo prendi mai in contropiede: "Il futuro è domenica. Prima di tutto, e prima di tutti, concludere al meglio questa stagione; concluderla coltivando la speranza di raggiungere un posto in Champions. Poi vediamo, giustamente, che cosa succederà e quale sarà il programma del Presidente, della società. Io sono sempre disponibile. Io sto bene, mi sento bene, spero di poter dare ancora il mio contributo: in campo, in panchina, in tribuna. E' la stessa cosa che ho sempre detto agli allenatori".