APPIANO GENTILE - Tiene la maglia numero 14 tra le mani e l'emozione lo percorre ancora, Fredy Guarin non riesce a nasconderla. Nonostante sia all'Inter dal 31 gennaio, la gioia del suo arrivo in nerazzurro è spontanea e dirompente come se fosse il primo giorno. Accompagnata da ringraziamenti particolari: "A mia moglie, ai miei genitori, ma poi anche - e soprattutto - allo staff medico nerazzurro, che insieme a quello atletico ha fatto un lavoro fantastico per il mio recupero". Già, il recupero, oramai ultimato: ora l'obiettivo è poter raggiungere il top della condizione, perché "quando in passato ho potuto giocare ho avuto l'occasione di fare la differenza, spero di farla anche all'Inter, ho intenzione di farla anche all'Inter: sono a disposizione del tecnico, cerco di fare del mio meglio in settimana e poi, se lui lo vorrà, anche in partita. Io cerco di dare il massimo, sempre".
Cosa che il popolo nerazzurro ha potuto iniziare a intuire contro il Genoa, domenica scorsa, giorno dell'esordio che Guarin racconta così: "All'inizio avevo un po' di ansia perché non è facile entrare in campo in una gara così dopo essere stato fuori per infortunio, ma poi mi sono lasciato andare e ho provato una sensazione bellissima, energia positiva: questo gruppo me la trasmette, me l'ha trasmessa anche quando sono subentrato".
Il pensiero corre al futuro, che il centrocampista - in prestito con diritto di riscatto da parte dell'Inter - sogna possa essere a lungo in nerazzurro: "So che c'è una data fissata entro la quale il club dovrà prendere una decisione sul mio futuro, io la mia decisione l'ho già presa, non sono venuto qui per giocar solo 6 mesi: spero che il mio sogno di restare possa avverarsi".
Intanto Guarin si mette a completa disposizione, anche per inseguire insieme ai compagni un obiettivo, il terzo posto, "molto difficile, certo, ma noi andiamo avanti con la mentalità giusta, quella della lotta, finché esisterà la possibilità noi lotteremo fino alla fine. Non è normale per l'Inter trovarsi in questa situazione, ma ci vogliono tranquillità e volontà di aiutare la squadra a tornare al massimo livello".
Così come tranquillità e pazienza Guarin consiglia ad Alexandre Pato, quando dai cronisti viene interrogato in proposito: "La cosa più importante è la pazienza, tener duro, è successo anche a me per cinque mesi di avere delle ricadute, ci vuole pazienza".