MILANO - L'Inter Primavera è salita sul tetto d'Europa conquistando la prima edizione della Next Generation Series, un trionfo che riempie d'orgoglio il mondo nerazzurro e che Andrea Stramaccioni, all'indomani della finale, sceglie di condividere con tutta Italia: "Perché questa vittoria dell'Inter è una vittoria di tutto il calcio italiano", ci ha tenuto a precisare il tecnico, ospite di Sky Sport 24 insieme al responsabile del settore giovanile dell'Inter, Roberto Samaden.
"L'ho detto anche ieri a fine gara e ci tengo a ripeterlo oggi: Arrigo Sacchi, coordinatore tecnico delle nazionali giovanili, prima del match mi ha tenuto al telefono tantissimo per darmi sostegno e anche indicazioni, perché questa manifestazione aveva un'importanza che andava al di là del club di appartenenza. L'Italia c'è, ha e sforna giocatori, e questo è un grande patrimonio. Forse l'assenza di una squadra riserve rende più grande il fossato, il divario tra le prime squadre e le formazioni Primavera, ma i giovani bravi in Italia ci sono. Per quanto riguarda il nostro settore giovanile - aggiunge poi Stramaccioni -, qui ho trovato giocatori di grandissima qualità, il nostro è davvero un settore giovanile all'avanguardia".
Dagli elogi per la Primavera al pensare che questi giovani possano fare la fortuna della prima squadra per qualcuno il passo è breve e così a Stramaccioni viene chiesto di indicare dei nomi di giocatori che possano a suo parere fare il grande salto: "Ma io cerco solo di allenare questi ragazzi per farli rendere al massimo, poi spetta al direttore sportivo Piero Ausilio - che vede spesso il nostro lavoro - decidere in tal proposito. Da qui alla fine della stagione, in ogni caso, l'unico campionato che ci interessa è il Primavera perché c'è in ballo uno scudetto e noi lottiamo per questo".
Il tecnico nerazzurro ripercorre poi le emozioni vissute ieri, raccontando dei momenti che l'hanno particolarmente colpito, a partire dal saluto con il presidente Massimo Moratti: "Il presidente mi ha proprio emozionato, quello che mi ha detto un attimo prima e poi a fine gara, però, me lo tengo per me. Quello che posso invece dire è che per me Moratti rappresenta il calcio e il fatto che mi abbia abbracciato con quella verve è stato davvero bello. E' unico".
Ma se Moratti dovesse chiamare Stramaccioni per la prima squadra, il tecnico cosa farebbe? La prima risposta è scherzosa: "Veramente mi avete chiamato solo voi di Sky Sport 24...". Stramaccioni sorride e altrettanto accade in studio, dove però continuano a incalzare l'allenatore, che poi risponde con estrema sincerità, dal profondo del cuore, liberando però le sue parole da riferimenti univoci a una chiamata per la prima squadra: "Se Moratti chiama io rispondo sempre, in generale. E' il mio presidente, io risponderò sempre alle sue chiamate".
Proseguono quindi gli aneddoti sulla giornata di ieri, mentre scorrono le immagini della vittoria e dei festeggiamenti: "Ne ho abbracciati diversi di ragazzi ieri, anzi, tutti me li sono abbracciati, ma forse con M'Baye è stato ancora più speciale, perché aveva pianto e non smetteva più di chiedermi scusa per l'espulsione, è un ragazzo d'oro". Un abbraccio travolgente, invece, quello con Lorenzo Crisetig, che ha realizzato l'ultimo rigore: "E' stato molto intenso anche perché era successo qualcosa di pazzesco, con l'arbitro che aveva fatto tirare nuovamente il rigore che Di Gennaro aveva neutralizzato, incredibile. Tutta la pressione andava quindi su Lorenzo, è stato un abbraccio liberatorio il nostro. Tanto più che ai rigori noi eravamo stati eliminati sia dal Viareggio che dalla Tim Cup".
Emozioni, ricordi, tanto cuore: tutto questo e molto altro ancora è stata la finale di Londra, rivissuta oggi attraverso il racconto di Stramaccioni, che poi chiude con un elogio ai suoi ragazzi, con gli occhi che ancora gli brillano: "Perché la nostra forza è il gruppo, davvero un grande gruppo".