APPIANO GENTILE - Aspettando Juventus-Inter è Dejan Stankovic a immaginare che cosa serve ai nerazzurri per uscire dallo "Juventus Stadium" con una vittoria.
Non solo di campo, ma anche di una stagione di alti e bassi, di personalità di squadra, di un futuro da costruire e di obiettivi personali, tra infortuni e voglia di riscatto. Ne parla il centrocampista nerazzurro ai microfoni di Andrea Paventi, per Sky Sport 24.
www.inter.it vi propone la prima parte dell'intervista in onda sul canale 200:
Se dovessi cercare adesso una parola che spieghi al meglio il momento che sta attraversando l'Inter quale sceglieresti?
"Nelle ultime settimane, possiamo dire anche nell'ultimo mese, abbiamo cercato con le parole di spiegare questo momento. E' difficile per una squadra che ha vinto così tanto trovarsi in questa situazione, ma non è finita. Manca ancora un mese e mezzo, tante partite importanti e noi non molliamo, abbiamo accettato questo momento e ci penseremo partita dopo partita".
Hai mandato un sms a Mirko Vucinic? E' stato il suo gol a qualificare la Juventus alla finale di coppa Italia...
"Mirko sta passando un grandissimo periodo, nonostante le critiche che dicono che forse non sia un giocatore da Juventus. Io dico invece che lui merita una grande squadra, lo ha dimostrato anche contro il Milan e nelle ultime settimane. Gli faccio i miei complimenti".
Juventus-Inter potrebbe essere la partita ideale per ricominciare?
"Sarebbe bello, importante perchè se fai un filotto di cinque o sei risultati utili in questa stagione si nota perchè è sempre stata un po' strana a livello di punti, di partite, è ancora corta la classifica. Se conquisti cinque o sei vittorie si sentono subito".
Ti piace la Juventus come idea di gioco e di allenatore? E' una squadra che potrebbe diventare un modello di riferimento quando pensi ad una nuova Inter?
"Occuparsi del futuro è un compito che lascio al mio presidente e alle persone che lavorano per l'Inter. Io, da fuori posso solo dire che vedendo la Juventus giocare contro il Milan in coppa Italia sembrava l'Inter di sei o sette anni fa, quella squadra desiderosa di vincere il primo trofeo, che poi è arrivato con Roberto Mancini e la coppa Italia. Da lì, abbiamo riaperto un ciclo. Vedo i bianconeri molto grintosi, tornano tutti dietro la palla, difendono a 40 metri dalla porta, ma tutti e dieci. Si, può essere uno stile vecchio di calcio italiano, ma si proiettano con una velocità impressionante in avanti e hanno qualità, organizzazione. Conte ha portato quella grinta da Juventus, quella che aveva lui quando giocava, almeno questo è quello che vedo io dall'esterno: ha portato dentro lo spogliatoio l'importanza di indossare quella maglia".
A livello personale, possiamo definire quella attuale è la stagione più complicata per Stankovic?
"Sì, sicuramente. Da ogni punto di vista, come partite e per come è cominciata. Accade sempre, dopo due o tre partite: mi arriva un problemino e anche a livello di testa ho avvertito tantissimo la mancata qualificazione agli Europei. Cercavo sempre di star bene, poi qualche buona partita l'ho fatta, ma sono ancora lontano da quello a cui sono abituato e da quello al quale sono abituati i tifosi dell'Inter".
Questo mese in mezzo che tipo di obiettivo deve regalare all'Inter? Pensate ancora al terzo posto?
"Quando si comincia a pensare, ci si carica ancora di più pressione, che ti porta a vedere come è lontano da raggiungere. Dobbiamo superare questo primo ostacolo durissimo che è la Juventus, poi ci sono ancora 30 punti in palio. Cerchiamo di fare meglio, di farlo per noi stessi, per la squadra, per il nostro presidente, per i nostri tifosi, per tutti. Dobbiamo dare il meglio, fare il meglio possibile".
Hai ancora due anni di contratto, ma ti senti ancora di voler restare al centro del progetto Inter?
"Ho ancora due anni di contratto e vedrò con la società: se saprò ancora essere al livello dell'Inter, se posso dare una mano all'Inter, sarà con grandissimo onore che rimarrò dentro il progetto. Se qualcuno invece la pensa in modo diverso, io accetto tutto. Posso solo ringraziare, dire un grandissimo grazie al presidente e ai tifosi per avermi dato l'opportunità di trovarmi in una grande squadra nel momento giusto e di vincere così tanto. Solo un grande grazie".
Ma hai avuto sensazioni di quel tipo o ti senti di avere ancora una fiducia importante?
"Ma non posso dire tutto adesso...(ndr.:sorride). Chiudiamo questa stagione, finisce anche presto, il 13 maggio, e ci sarà ancora il tempo di parlare, di chiarirci. Lavoriamo tutti per la maglia dell'Inter".
Stankovic che consiglio può dare a questa squadra per un nuovo progetto?
"A parte la mia esperienza, di sicuro il nostro presidente ne avrà mille volte più di me e anche i nostri dirigenti hanno fatto un grandissimo lavoro nelle stagioni scorse, lavoro che non possiamo dimenticare. Lo ripeto, io ci credo: credo al fatto che il presidente Moratti farà un grandissimo mercato e secondo me sta già studiando qualcosa per il futuro".
Se incontrassi un tifoso e dovessi fargli una promessa, ti sentiresti di dirgli "quest'anno vedrai la vera Inter"?
"Penso che quest'anno poche volte abbiamo visto la vera potenzialità di questa squadra, quindi perchè andare a raccontare bugie? Il momento purtroppo è questo, l'abbiamo accettato tutti perchè all "Meazza" contro il Marsiglia c'erano 70.00 tifosi interisti, da pelle d'oca. Se avessi potuto dare un voto ai tifosi quella sera avrei dato 12, non 10. Subìto quel gol, mi dispiaceva più per loro che per me, perchè è lì che si è visto il vero amore per questa maglia".
Che Inter sarà quella che scenderà in campo questa sera a Torino?
"Deve essere una squadra molto forte fisicamente, deve correre almeno quanto la Juventus e deve cercare di vincere senza paura".