RANIERI: "LA SQUADRA È PRONTA A LOTTARE"

"Mi dà serenità, nonostante black out a Roma. Gasperini? Uomo amareggiato, gli auguro soddisfazioni"

APPIANO GENTILE - "La gara di Roma la cancellerei totalmente perché come ha detto il presidente Moratti non siamo neanche scesi in campo. Col Palermo invece è stata una partita pazza, con mancanza di concentrazione. Adesso dobbiamo ritrovare il giusto equilibrio. E' importante che i difensori facciano i difensori e che noi tutti stiamo compatti", sottolinea Claudio Ranieri nel corso della conferenza stampa della vigilia di Inter-Novara.

"Il sabato prima di Roma-Inter avevamo fatto un allenamento strepitoso e poi il giorno dopo c'è stato un black out generale. La partita con la Roma non è possibile che accada, per questo ci siamo parlati e si sono parlati anche i giocatori. Ma la squadra lotta e continua a darmi serenità. Io comunque, quando sono arrivato, lo sapevo che non sarebbe stato facile. In ogni caso però stiamo là in classifica e ce la giochiamo, lottando prima di tutto", ha aggiunto.

I cronisti chiedono quindi al tecnico se il 4-2-3-1, come sistema di gioco, possa risultare un'opzione per l'Inter: "Ho provato un po' di tutto, il 4-4-2, il 4-3-1-2 e il 4-2-3-1, domani vedremo. Comunque, il 4-2-3-1, avendo tutti in forma possiamo farlo".

A Ranieri viene poi richiesto un commento sulle dichiarazioni rilasciate da Gian Piero Gasperini a La Gazzetta dello Sport: "Io ancora non le ho lette, le ho solo viste in prima pagina, ma mi sembra un uomo molto amareggiato, gli auguro di togliersi al più presto le soddisfazioni che merita. Lui viene dalla Primavera, ha poi fatto bene a Crotone, a Genova; ha insegnato. In una squadra in cui ci sono tantissimi campioni che hanno vinto tanto è più difficile insegnare e basta: io devo gestire, insegnare calcio e dare dei correttivi, quello che fanno tutti gli allenatori".

Si ritorna poi ad analizzare l'assenza di Thiago Motta: la sconfitta di Roma può essere collegata? "Potrebbe ma è da valutare bene come cosa: comunque è normale che, chiunque mettiamo al suo posto, è un giocatore diverso da quello che avevamo prima, quindi un attimo di adattamento ci vuole. Qui c'è uno spogliatoio splendido, questa squadra è 'internazionale' di nome e di fatto: Motta era un leader silenzioso, riconosciuto da tutti, ma qui ci sono molti leader ascoltati. In ogni caso, come ho già detto mille volte, non puoi trattenere uno che tutti i giorni ti chiede di andare via: gli avevo anche detto 'c'è il contratto per giugno, stai qui e giocati la Champions, poi vai' ma la voglia di Parigi era tanta...".


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