TIM CUP, RANIERI: "PER CONTINUARE A VINCERE"

A Inter Channel "Cercheremo di interpretare bene gara. Sì al turn over, ho giocatori che meritano"

APPIANO GENTILE - Alla vigilia di Inter-Genoa, gara valida per gli ottavi di finale di Tim Cup, Claudio Ranieri ha inoltre rilasciato un'intervista a Inter Channel.

Su Inter.it la versione integrale delle dichiarazioni del tecnico nerazzurro, intervistato da Roberto Scarpini.

Come nella scorsa stagione, anche quest'anno l'Inter incontra il Genoa agli ottavi di Tim Cup. L'Inter ha intenzione di far combaciare anche il risultato?
"Noi vogliamo fare bene, abbiamo intenzione di andare avanti. Cercheremo di interpretare bene la gara, per non discostarci dalla mentalità giusta che abbiamo trovato".

Come si gestisce l'euforia post derby?
"Questa è una squadra che, nel passato, ha dimostrato di saper gestire i momenti euforici e non solo, perché è una squadra che sa vincere e che vuole continuare a vincere. In questo campionato abbiamo dimostrato più volte che siamo stati capaci di rialzarci. Adesso dobbiamo far vedere che sappiamo camminare e correre".

Contro il Genoa ci sarà turn over?
"Sì, perché ho dei giocatori - non solo quelli che giocano maggiormente - che meritano tutti quanti di giocare. Voglio dare a loro l'opportunità, perché se lo meritano. Però, sia chiaro, dobbiamo vincere".

La gara di domani servirà anche per far mettere minuti nelle gambe a Wesley Sneijder e Diego Forlan?
"Certamente. L'ho già detto, questi sono due giocatori che si devono inserire in questo gruppo, che è partito da zero, che ha perso, ha sofferto, si è rialzato, ha lottato, si è coeso. Loro, essendosi fatti male, non hanno vissuto tutto questo, se non marginalmente, e quindi devono rientrare in questa mentalità che piace a me. Per cui, se vogliono giocare, devono farlo con questa determinazione".

Da domenica a domenica, quattro partite in otto giorni sullo stesso prato, con temperature sotto lo zero. Un avversario in più?
"Ormai ci siamo abituati, ci copriremo bene... Questo è il calendario e io non sono uno che si mette a dire 'perché o per come'. E' così, bisogna farlo e noi giochiamo, punto e basta".


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