MILANO - Il discorso riprende ancora da Mourinho e a chi chiede al presidente con che criterio sceglierà il suo successore, il presidente Moratti risponde che "non c'é qualcosa che mi affascina in modo particolare se non la serietà ed esperienza di alcuni allenatori come nel caso di Zeman che ti dà la genialità". Ma sono tanti i nomi che i tifosi collegati nella videochat di Gazzetta.it snocciolano alla presenza di Moratti per il futuro: il primo è Fabio Capello ("è uno dei candidati ha certamente delle buone carte"), Leonardo ("lo stimo tantissimo come dirigente e come uomo. Credo che quest'anno abbia avuto un avventura bellissima che ha saputo gestire, ma non gli augurerei un rischio così importante. Per la qualità che ha, merita successi e il calcio in questo può essere crudele soprattutto all'inizio di una carriera"), Pep Guardiola ( "è chiaro che ci abbiamo pensato ed è correttamente legato al Barcellona e non credo si sposti") , Scolari ( "ci abbiamo pensato qualche anno fa, ma credo sia molto più adatto a una nazionale" ), Luciano Spalletti ( "non sbagliano a citarlo i tifosi, è bravo, sempre a un pelo da noi giocando un bel calcio. Ha fatto molto bene in Russia, credo che però voglia continuare lì" ) e l'ipotesi-Baggio ("non credo lui punti alla volontà di allenatore, ma a quella di uomo-società con un'impostazione strutturale diversa tenendo presente principi etici e un futuro del calcio").
E, pensando al nuovo allenatore dell'Inter, Moratti non si è dato ancora nessuna scadenza soprattutto perché 'prima, vorrei chiudere bene questa vicenda con Mourinho, magari poi resto con due allenatori e torno a pagarne due...(ndr.: sorride) Siamo ancora in fase decisionale'. Ma c'è un tecnico che in questa stagione ha impressionato Massimo Moratti "Hodgson ha colpito veramente: con una una squadra piccolissima ha compiuto una grande scalata, mi ha fatto molto piacere e gli sono molto affezionato" e uno che lo fa sorridere ("Berlusconi per il dopo Mourinho? Il presidente del Consiglio mi ha chiamato sia dopo la vittoria del campionato che dopo quella in Champions League. Ho davvero apprezzato il suo sacrificio...").
E si parte proprio dal Milan per parlare di calciomercato: "Se lascerei Balotelli al club rossonero? Faccio fatica a lasciarlo non specificatamente al Milan, ma in genere a chiunque perché se c'era un problema era con Mou e adesso Mou dovrebbe non esserci più, non si sa mai, anche se lui ha lavorato molto bene con Mario. E' un giocatore di un valore tale e di una prospettiva tale che l'ipotesi di cederlo necessita di vera attenzione attenzione". Mourinho al Real, Maicon con lui? "Non è chiesto solo dal Real Madrid - sottolinea Moratti - ha dei fan in grandi società, ma ripeto non ho messo in piedi nessuna trattativa".
E sul fronte acuisti: "Aguero? Non credo possa arrivare da noi soprattutto perchè l'Inter in attacco non credo abbia troppo da andare a cercare, forse dovremo solo vedere che cosa dovremo acquistare a fronte di quello che avremo venduto. Credo che ci sia bisogno di un'idea di economicità si a per la situazione difficile che l'economia sta attraversando, sia per rispondere alle richieste sul fair play finanziario dell'Uefa che non possono essere esaudite in un solo anno. Dobbiamo partire in termini abbastanza intelligenti anche sul mercato quindi chi cediamo, come cediamo e chi acquistiamo dipende appunto da questo cocktail che dovremo fare per raggiungere un equilibrio economico". Proprio per questo anche se Ibrahimovic dovesse chiedere di tornare all'Inter "non so se possiamo permetterci di fare degli investimenti di quel calibro, nonostante io sia molto affezionato e sia un estimatore di Zlatan". Forse Gerrard? 'E' molto ricercato dai tifosi perché è un uomo squadra, i tifosi capiscono di calcio, ma credo che oltre all'attacco anche il nostro centrocampo vada bene, perché disfare allora una struttura che ha fatto bene?". E se qualcuno ricorda al presidente che Zanetti sogna di giocare nell'Inter con Messi, lui ammette essere quest'ipotesi: 'Molto difficile da realizzare".
Acquisti, cessioni. Tanti giocatori hanno vissuto negli anni della presidenza di Massimo Moratti la maglia nerazzurra, ma qualcuno è rimasto più di altri nel cuore del presidente: "A parte quelli attuali, potrei nominare Dijorkaeff, un ragazzo d'oro, con grande cuore e passione. Anche Paul Ince, per il carattere che aveva in campo e per la sua umiltà, ma penserei anche a coloro con i quali ci sono state delle crepe perché penso sempre a coloro che hanno dato tanto all'Inter. Recoba? Peccato non abbia potuto esprimere al massimo le sue qualità perchè ancora adesso ci si rende conto del suo gioco fantastico".
Con il Mondiale in Sudafrica alle porte, anche al presidente dell'Inter vengono rivolte domande sulle scelte dei vari c.t.. Su quelle di del tecnico dell'Argentina, Maradona ad esempio: "Ognuno ha il suo gusto - replica Moratti - non si può discutere su questo, non posso dire abbia ragione però sull'esclusione di Cambiasso e Zanetti altrimenti anch'io dovrei avere la stessa idea nei confronti di questi due giocatori per quel che riguarda l'Inter. Javier è un campione, Cambiasso è indispensabile . Forse ci saranno elle altre ragioni di carattere tecnico". Nelle scelte di Marcello Lippi, invece, "credo conti molto la psicologia nel gruppo. Credo che il c.t. dell'Italia abbia ragione a dire che ha scelto quel gruppo per determinate ragioni. Dispiace al tifoso non vedere Balotelli o Cassano in squadra, ma non posso criticare un allenatore che sta cercando di creare il clima giusto all'interno di una squadra. Chi vedrei alla guida della nazionale? Credo abbiamo già scelto Prandelli quindi non ha motivo fare ulteriori commenti".
Le domande sono tantissime, i contatti da tutto il mondo e quando si parla della memori di Facchetti il pensiero è uno solo: "Difenderla? Lo faccio per istinto perché chiunque abbia conosciuto Giacinto e abbia un mini di sensibilità non può far altro non solo nel difenderlo ma anche nell'arrabbiarsi sentendo dire certe cose. E anche per questo che se ripenso allo scudetto del 2006 posso solo dire che quello che ha esasperato gli animi è stato quello che è successo, aver avuto per diritto uno scudetto trovo sia una cosa talmente regolare che rimango della stessa idea. Non perché sono interista, ma non riesco a vedere un'altra strada".