GAZZETTA.IT: INTERVISTA A MORATTI (1^ PARTE)

solo www.inter.it vi propone la versione integrale delle dichiarazioni del presidente nerazzurro

MILANO - Massimo Moratti e i tre trofei conquistati dalla sua Inter in questa stagione, un traguardo del quale lo stesso presidente ammette di "non rendersi ancora conto, ma di capire quanto grande può essere stata l'impresa compiuta dal suo gruppo ripensando alla piacevole impressione provato lo scorso anno quando a conquistare la tripletta fu il Barcellona".

Parla dei successi ottenuti, Moratti ospite oggi in videochat con i lettori di Gazzetta.it, sito web de "La Gazzetta dello Sport", ma va anche oltre e guarda già al futuro: "Difficile dire se mi sento realizzato soprattutto perché nel calcio non si realizza mai nulla: appena si raggiunge un traguardo, si pensa già a quello successivo, la differenza è avere dentro una grande felicità che non è sempre facile avere in questo mondo". Si pensa già a quel che sarà, ma non ci si dimentica quando e da dove il sogno è iniziato: "La vittoria della Coppa Italia, il successo del carattere e della calma di una squadra di fronte a una situazione difficile, poteva sembrare un titolo di minor importanza, ma è stato quello il primo scalino che ci avrebbe dato una spinta per tutto il resto". 
E così è stato, la vittoria sulla Roma all'Olimpico ha dato nuove forze all'Inter che hanno permesso ai nerazzurri di avanzare verso il secondo titolo, quello ottenuto al 'Franchi' in una gara che, come ha sempre sostenuto il presidente, aveva un grande valore: "Ho sempre detto che per me Siena-Inter valeva quanto la finale di Madrid. La sintesi di una anno di fatica, non solo fisico, ma anche psicologico ed emozionale. Quella partita in un teatro più piccolo di quello che sarebbe stato poi il 'Santiago Bernabeu' aveva un grande peso per noi anche se sembrava meno importante soprattutto dal punto di vista emotivo. Invece no, Milan, Juve, Roma o altre squadre: in campionato hai dei veri antagonisti da battere e questo e ti mette nella condizione di voler vincere. A Madrid non c'era un vero nemico era questa la grande differenza emotiva".

Esattamente 7 giorni fa, l'Inter scendeva in campo alla Ciudad Real Madrid per l'ultimo allenamento in vista della finale di Champions League, Moratti non può non ricordare ancora il suo stato d'animo: "Non era paura, ma tensione per la volontà di non fare cose sbagliate e di aver tutto pronto per un evento così importante. Nel calcio ho imparato ad accettare ciò che il destino propone, ma avevo grande fiducia in quello che avrebbe fatto Mourinho quello mi dava una notevole tranquillità".

Josè Mourinho proprio lui. Lui che ha scelto il Real Madrid e non ha esitato a farlo sapere dettando lui stesso tempi e modi: "Certamente non è stata favorevole la tempistica scelta, anche se il successo della squadra è stato tale che a me sinceramente questa cosa non mi ha ucciso. Tuttavia, sia per lui che per i tifosi ,credo abbia potuto scegliere una situazione un po' diversa, ma ripeto io non insisterei troppo su quest'aspetto. Mourinho è stato spettacolare, noi gli siamo assolutamente riconoscenti, tutto questo non toglie che esista anche un rapporto diverso e differente che va oltre la stima che noi tutti nutriamo nei suoi confronti. Come andrà a finire con la questione-clausola? Credo sia giusto - continua il presidente - difendere o sostenere una trattativa che si basa su un regolare accordo tra una persona, che ha ampiamente risposto ai suoi doveri, e una società, che ha messo in condizioni questo allenatore di potersi liberare da quel club. Io rimango su quel piano, non si tratta di nulla di forzato. Non escludo che si possano trovare delle condizioni, ma non credo che quella del club sia una posizione antipatica o dura, il nostro agire deriva solo dal fatto che noi saremmo volentieri andati avanti con Mourinho. Accettare una contropartita tecnica? Sì, ma sarebbe un costo in più...". Se ne parlerà direttamente con il Real Madrid, con il suo presidente Florentino Perez, magari quello vero. "Avevo detto ai miei figli dopo aver chiuso il telefono che poteva essere uno scherzo - confessa Moratti a proposito della finta telefonata ricevuta dalla radio spagnola Cadena Ser - ma poi chi l'aveva organizzato mi ha richiamato per scusarsi e si trattava di persone veramente simpatiche".

A breve, sempre e solo su www.inter.it, la seconda parte delle dichiarazioni di Massimo Moratti a "Gazzetta.it"


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