MOURINHO: "IN CAMPO SENZA KIEV IN TASCA"

"Una grande squadra è sempre preparata per disputare una grande partita dopo una grande partita"

APPIANO GENTILE - Questa la seconda e ultima sintesi della conferenza stampa di José Mourinho alla vigilia di Inter-Roma, gara valida per la 12^ giornata della Serie A Tim 2009-2010 in programma domani, domenica 8 novembre, allo stadio 'Giuseppe Meazza' in San Siro a Milano (ore 20.45).

Mourinho: possono essere il carattere e il fatto di crederci fino in fondo le caratteristiche principali di questa Inter?
'Il carattere è molto importante e questa squadra ha già mostrato tante volte il suo, però è anche carattere vincere e stare tranquilli dopo una vittoria importante. La storia è piena di partite negative dopo una grande gara e quella dell'Inter contro la Dinamo è stata veramente una grande partita a tutti i livelli: psicologico, fisico, tattico e a livello di rischio. Abbiamo creato tantissime occasioni e sfiorato per tantissime volte il gol e ogni volta sembrava crescere sempre di più la fiducia nel fatto che prima o poi il vantaggio a nostro favore sarebbe arrivato. Questo è molto importante, ma in questo momento, per me è altrettanto importante che i giocatori capiscano che non abbiamo fatto niente o, almeno, che abbiamo fatto qualcosa che ha un significato effimero. Bisogna stare tranquilli, la gara di domani servirà alla squadra per capire che c'è il bisogno di iniziare tutte le prossime con la stessa mentalità e la stessa concentrazione. Questa è la mentalità delle grandi squadre, squadre che non si stancano mai di fare bene, di vincere, che non hanno bisogno di recuperare psicologicamente e fisicamente dopo una grande partita. Una grande squadra è sempre preparata per giocare una grande partita dopo una grande partita, è questa la mentalità che voglio. Domani non voglio avere una delusione e una squadra che entra in campo giocando con la vittoria di Kiev in tasca. Non voglio avere in tasca la vittoria conquistata in Champions, quella è passata. L'unica differenza è che siamo in una situazione migliore e che, adesso, la stampa invece di scrivere che l'Inter non vince da 7 partite, scriverà che l'Inter non perde da 4, ma non c'è niente di più'.

Le conseguenze di questo clima di euforia possono essere una della ragioni per le quali l'Inter ha fatto così fatica in Champions negli ultimi anni?
'Sì, può esserlo. Ogni partita può essere disputata per meritare qualche minuto di euforia successiva, ma tanti erano spaventati della situazione che si era venuta a creare, tanti pensavano già che l'Inter non avrebbe avuto nessuna possibilità di vincere a Kiev e, per questo motivo, quella che è seguita alla gara di mercoledì scorso è stata una gioia diversa ma, ripeto, senza un grande significato perché non è finito niente'.

La formazione che si è vista nella ripresa in campo a Kiev può essere l'evoluzione definitiva di questa squadra che potrà quindi continuare a giocare con giocatori offensivi e tre punte?
'Abbiamo giocato in questo modo più di una volta, non era una novità. Secondo me, l'evoluzione di questa squadra è avere la possibilità di schierarsi in più modi diversi e questa si chiama 'cultura tattica'. I giocatori preparati per giocare con moduli e sistemi diversi, questo per me è fondamentale e Stankovic ne è un esempio: Dejan gioca dietro le punte nel 4-4-2, gioca a destra o a sinistra, contro il Milan era posizionato nella parte più difensiva del rombo, questa è cultura tattica e multifunzionalità e mi sembra che una tappa dell'evoluzione della squadra sia esattamente questa'.

In tempi non sospetti, Mourinho aveva detto che il girone dell'Inter nella Champions League 2009-2010 sarebbe stato difficile. Ad oggi, considerando i risultati ottenuti, crede ci sia stata una sorta di prevenzione nei confronti anche dell'Inter che da ultima in cloassifica si è ritrovata alla guida del gruppo?
'Le gare sono difficili. Anche il nostro pareggio a Kazan è servito a molti per dire che si trattava di un'altra partita che l'Inter non era riuscita a vincere in Europa, anche in quella gara noi abbiamo avvertito delle difficoltà. Sono partite difficili, ci sono dei gironi nei quali le squadre hanno conquistato tanti punti, ma poi si scopre che ne hanno conquistati 6 contro una stessa squadra, come ad esempio è capitato alle squadre che hanno affrontato il Debrecen o dando un'occhiata al girone dell'Arsenal o alla situazione dello Zurigo che chiuderà il girone con 3 punti o ancora del Maccabi che è a zero. Nel nostro girone, invece, solo in Barcellona-Dinamo Kiev e in Dinamo Kiev- Rubin Kazan il risultato è stato frutto di due reti di scarto dagli avversari perché tutti gli altri risultati sono stati 2-1, 0-0 o 1-1. E tutto molto difficile'.

Il fatto che l'Inter si veda davanti al Barcellona nella classifica del Girone F può servirle per fare uno scatto necessario?
'Credo di no. Ho sempre detto che, a mio parere, non si trattava di un problema mentale. Prima della gara di Kiev ho detto che mi aspettavo che la squadra disputasse una grande partita per vincere. Era difficile, ma mi aspettavo questo. Non ho mai visto un problema mentale, abbiamo giocato una buona partita al 'Meazza' contro il Barcellona, abbiamo ottenuto un risultato normale affrontando una grande squadra, un pareggio contro il Barcellona; poi abbiamo pareggiato in una partita di grande difficoltà a Kazan e anche in 11 contro 10 non è stato facile; nella partita casalinga contro il Kiev si sarebbe potuto fare meglio perché difensivamente abbiamo sbagliato troppo ma, ripeto, sono tutte partite difficili. Mancano due gare altrettanto difficili e abbiamo il 66 per cento delle possibilità che si decida tutto solo negli ultimi 90 minuti e questo significa che quella partita potrà essere veramente decisiva. Per questo motivo occorre rimanere tranquilli, soprattutto perché prima dobbiamo giocare contro Roma e Bologna".

Stasera si gioca Atalanta-Juventus. Mourinho ha preparato una cena a base di pesce o guarderà la partita? 'Guarderò quella partita se in tv non ce ne sarà un'altra che mi possa motivare di più. Forse ce n'è qualcuna in Portogallo. Affronteremo Atalanta e Juventus tra un mese o più, non so se la guarderò'.

Martedì scorso Mourinho aveva detto di essere sicuro di vincere contro la Dinamo Kiev. Oggi potrebbe dire, con la stessa sicurezza, di conquistare i tre punti anche domani sera?
'No'.

Dipende dalla Roma?
'Dipende da noi'.

Vuole dire che la squadra stava meglio martedì rispetto a oggi o che serve ancora dimostrare che è possibile scendere in campo senza pensare alla vittoria di Kiev? 'Sì'.

L'anno scorso era stata dipinta un'antipatia tra Mourinho e Claudio Ranieri. Oggi l'allenatore della Roma ha detto che non siete né amici né nemici. Come sono attualmente i vostri rapporti? 'Rispetto Ranieri come persona e come allenatore. Ci siamo scambiati qualche parola meno bella, forse lo faremo ancora in futuro, potrà succedere, ma lo rispetto'.

Qual è la differenza tra l'inserimento in squadra di Wesley Sneijder e il non-inserimento di Ricardo Quaresma? 'Non lo so'.

E' un po' preoccupato della condizione del piede di Samuel Eto'o? Il giocatore lo è? 'Io non sono preoccupato perché se con una lesione al piede, Samuel lavora in questo modo per la squadra, posso immaginare dopo, quando starà bene, come giocherà. Ovviamente, lui vuole essere al cento per cento ma per me, come allenatore, averlo già a disposizione in questo modo è sufficiente. Sono contento. E' ovvio che la squadra si aspetta che Samuel realizzi dei gol in Champions League, e lo farà, ma lo farà in un momento importante e speciale. In campionato ha realizzato già 5 gol e lavora, crea, si sacrifica e gioca pur essendo infortunato. Ripeto, sono molto contento di ciò che lui sta facendo con l'Inter'.

Davide Santon non è nella lista dei convocati ...
'Ho tutti i 27 giocatori a disposizione, giochiamo in casa e ho convocato solo 19 di loro perché se qualcuno avrà un problema potrò fare un cambio domani mattina. Ho preferito convocare solo coloro che saranno in campo o in panchina. Abbiamo Cordoba, Samuel e Lucio come difensori centrali, Maicon e Chivu come terzini, c'è anche Zanetti come alternativa, preferisco avere a disposizione più giocatori offensivi e non è solo Santon a non essere stato convocato, ma anche Suazo, Quaresma, Arnautovic e Materazzi'.

Mario Balotelli è sulla strada giusta per diventare una figura importante per lei e per il gruppo? 'Ha disputato una grande partita a Genova, in casa con il Palermo, è stato fuori con il Livorno, ha giocato 45' a Kiev facendo delle cose positive e altre negative. Preferisco pensare che le cose negative erano più conseguenze di uno stato fisico non al top perché aveva avuto la febbre, però sono soddisfatto del modo nel quale lui sta dando qualcosa alla squadra: è un giocatore con qualità diverse, con qualità che non hanno Eto'o o Milito. Sta bene'.


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