ALEXIS GOL AL 120': DELIRIO INTER, LA SUPERCOPPA È NERAZZURRA!

L'Inter vince all'ultimo secondo dei supplementari contro la Juve: dopo il gol di McKennie e il pareggio di Lautaro, Sanchez decide il match all'ultimo istante

MILANO - Super. Super come questa vittoria. Super, come la coppa che mettiamo in bacheca. Super, perché battere la Juve all'ultimo secondo dei supplementari è una sensazione che i tifosi nerazzurri volevano e meritavano. Super, super campioni. La Supercoppa Italiana è dell'Inter e non ci sono storie. Il 2-1 è straordinario per intensità e interismo, ma è fin troppo stretto: una partita con una sola squadra in campo a comandare il gioco contro un'avversaria arrivata a San Siro solo per arginare la forza nerazzurra. In fondo è ancora più bello così, all'ultimo respiro, da Inter. 

Alexis Sanchez: è lui l'eroe. La sua zampata finale a beffare Perin, sotto alla Curva Nord. Un momento che ci porteremo dentro per sempre. Un guizzo che regala all'Inter la sesta Supercoppa della propria storia, il 41esimo trofeo. Bellissimo, perché arriva contro la Juventus, come nel 2005, anche in quel caso ai supplementari. Ed è bello che la firma sia sudamericana, come quel giorno: fu Veron a espugnare il Delle Alpi.

Ora l'Inter di Inzaghi mette in bacheca questa Supercoppa: i Campioni d'Italia diventano supercampioni.

Per la prima volta nella storia Inter e Juventus si contendono un trofeo in gara secca a San Siro. Basta questo a definire l'importanza del match, a delimitare i contorni di una tensione più grande anche del freddo. In palio la Supercoppa Italiana: i Campioni d'Italia contro i detentori della Coppa Italia. E poi è Inter-Juve, non una partita normale: condizione, differenze tecniche, tutto si azzera. L'Inter arriva con la spinta delle otto vittorie consecutive in campionato, la Juve con le assenze pesanti di Cuadrado, De Ligt e Chiesa. Non conta, e si vede fin dai primi minuti.

A dire il vero l'Inter è la solita macchina bella e ruggente. La proposta di gioco della squadra di Inzaghi inizia a sgorgare fluida fin dai primi minuti. Quasi tambureggiante l'inizio nerazzuro, come un pugile che fin dal primo round vuole mettere all'angolo l'avversario. Dzeko manda alto di testa, poi Lautaro nel giro di un minuto ha due volte sul destro la palla buona ma non trova la porta. Come sempre gli episodi determinano andamento del match e anche gli umori in campo. Al 12' Barella viene steso in area da Chiellini: un contatto piuttosto netto sul quale Doveri sorvola, il VAR non interviene. L'Inter si innervosisce e perde un po' di concentrazione, così la Juve, che ha lasciato in panchina Dybala, trova in Kulusevski l'arma per dare fastidio: uomo senza ruolo, chiamato a svariare. Al 20' Skriniar si immola su McKennie, il più pericoloso con i suoi inserimenti. E proprio così, quasi all'improvviso, la Juve trova il vantaggio.

Palla lavorata sulla sinistra da Morata, cross deviato e McKennie solo nell'area piccola manda in rete da due passi. Una doccia gelata, che però non può scalfire le certezze di un'Inter che ha troppa forza e consapevolezza per non tornare a dominare il gioco. La squadra di Inzaghi lo fa, ributtandosi con grinta e qualità all'attacco. Dzeko al 34' viene atterrato in area da De Sciglio dopo una bella invenzione di Perisic di tacco. Doveri questa volta non può non fischiare.

Dal dischetto va Lautaro: Perin è spiazzato, il destro del Toro - che aveva già segnato un rigore alla Juve in quella porta in campionato - è un fulmine che riporta il match in parità. L'1-1 è ancora poco per l'Inter e così l'assalto nei minuti finali del tempo si ripropone, senza successo.

Ti aspetti un'Inter ruggente e invece dagli spogliatoi esce una Juve per la prima volta spigliata, alta e aggressiva. Dura dieci minuti questa spinta bianconera, sufficienti per due chance per Bernardeschi, una delle quali clamorosa. L'Inter si spaventa, poi torna a dirigere le operazioni. Dal 59' al 72' la manovra nerazzurra produce tre occasioni da gol, con Perin sempre attento e bravo: prima inchioda alla traversa un colpo di testa di Dumfries, poi blocca sul colpo di testa di Lautaro e sul destro in area di Perisic.

La partita però rallenta: la Juve non ha interesse ad attaccare, aspetta sorniona e spera nei colpi dei singoli, soprattutto dopo l'ingresso di Dybala. Inzaghi cambia la coppia d'attacco: Alexis e Correa entrano per Dzeko e Lautaro, ma fino al 90' il match è più nervoso che spettacolare.

La stanchezza e la tensione tessono le fila dei tempi supplementari, incartati tra acido lattico, sudore e freddo. La Juve continua a essere totalmente rinunciataria: l'Inter chiuderà il match con il 63% di possesso palla. Una sola occasione è degna di nota, il colpo di testa di Sanchez sul corner di Calhanoglu nel primo dei due tempi. Poi è tutta una battaglia, con qualche errore. Scorre così il tempo. E quando si pensa già ai rigoristi, su una palla buttata in area da Dimarco, Alex Sandro di petto mette in difficoltà la sua difesa: Darmian anticipa Chiellini, Alexis è lestissimo, si avventa sul pallone e buca Perin.

Questo momento segna la fine della partita, come un golden gol. Lo stadio si trasforma in una bolgia, in campo si vedono solo maglie bianconere adagiate sul terreno di gioco. La squadra nerazzurra è tutta in un angolo, addosso a Sanchez. Un'esultanza come non si vedeva da tempo, un'esultanza da Super Campioni.

D'altronde, ce l'avevamo scritto anche sulla maglia: C'è Solo l'Inter. Sempre.

IL TABELLINO

INTER (3-5-2): 1 Handanovic; 37 Skriniar, 6 De Vrij, 95 Bastoni; 2 Dumfries (36 Darmian 89'), 23 Barella (22 Vidal 89'), 77 Brozovic, 20 Calhanoglu, 14 Perisic (32 Dimarco 100'); 9 Dzeko (19 Correa 75'), 10 Lautaro (7 Sanchez 75').
A disposizione: 97 Radu, 5 Gagliardini, 8 Vecino, 11 Kolarov, 12 Sensi, 13 Ranocchia, 33 D'Ambrosio.
Allenatore: Simone Inzaghi.

JUVENTUS (4-4-1-1): 36 Perin; 2 De Sciglio, 24 Rugani, 3 Chiellini, 12 Alex Sandro; 14 McKennie, 27 Locatelli (30 Bentancur 91'), 25 Rabiot, 20 Bernardeschi (5 Arthur, 79'); 44 Kulusevski (10 Dybala 74'); 9 Morata (18 Kean 88').
A disposizione: 1 Szczesny, 23 Pinsoglio, 6 Danilo, 17 Pellegrini, 19 Bonucci, 21 Kaio Jorge, 38 Ake, 45 De Winter.
Allenatore: Massimiliano Allegri.

Marcatori: 25' McKennie (J), 35' Lautaro (I) su rig., 120' Sanchez (I)
Ammoniti: Bernardeschi (J), Dzeko (I), Dybala (J), Correa (I), Rugani (J), Vidal (I), Sanchez (I)
Recupero: 1' - 4' - 1' - 0'.

Arbitro: Doveri.
Assistenti: Bindoni, Imperiali.
Quarto Uomo: Fabbri.
VAR: Mazzoleni.
Assistente VAR: Longo.


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