STRAPOTERE INTER, 3-0 ALLA ROMA: PARTITA SENZA STORIA ALL'OLIMPICO

Nel primo tempo i nerazzurri segnano con Calhanoglu (su calcio d'angolo), Dzeko e Dumfries. Infortunio nella ripresa per Correa

ROMA - Incroci. Di ogni tipo. Per qualcuno Roma-Inter all'Olimpico aveva il sapore di un derby, quelli tra biancocelesti e giallorossi: pensiamo a Simone Inzaghi e al Tucu Correa. Per altri il ritorno in uno stadio amico, dove tanto si è sudato e lottato: Edin Dzeko, più di cento gol con la maglia della Roma. Per altri, come José Mourinho, un tuffo al cuore: di fronte il nerazzurro, i colori portati in trionfo nel 2010. Ma per tutti gli interisti la partita di Roma doveva essere solo una cosa: un crocevia fondamentale per il campionato. Una partita chiave, una strettoia da percorrere senza rallentare. Per il Real Madrid alle porte, per le prime posizioni da tenere sotto controllo.

è durata 45' la partita dell'Olimpico. Il secondo tempo, totalmente pleonastico. 0-3, senza appello. Una prova di forza assoluta della squadra di Inzaghi, con il solo difetto dell'infortunio a Correa. Tre gol, un calcio da applausi, giocate da ricordare, che sgorgano naturali per tutto il match. Segna Calhanoglu direttamente da corner. Segna Dzeko, il classico gol dell'ex, dopo 20 passaggi di fila dei nerazzurri in un'azione da videogioco. Segna Dumfries, su assist di Bastoni: prima rete nerazzurra per l'olandese. Non c'è stata mai partita.

Inzaghi conferma D'Ambrosio in difesa e ritrova Bastoni, ripropone Barella e sceglie ancora Correa, questa volta accanto a Dzeko. La Roma di Mourinho ha tante assenze: da Pellegrini a Karsdorp, da Abraham a El Shaarawy. Mourinho si schiera a 5, con Ibanez e Vina sulle fasce, scegliendo una difesa a tre con Kumbulla assieme a Mancini e Smalling. L'avvio è a viso aperto, con l'Inter che manovra con sapiente palleggio e la Roma che va dritta, sospinta da iniziative personali molto verticali. Vina ha passo e gamba, Zaniolo fa più di Shomurodov in avanti. 

Al 15' la prima frustata nerazzurra. Lo schiocco è quello di Calhanoglu, dalla bandierina. Il turco è "on fire" e disegna una traiettoria straordinaria che beffa Rui Patricio: gol diretto da calcio d'angolo, gol olimpico, all'Olimpico. Il vantaggio distrugge la tenuta mentale della Roma e accende ancora di più il motore nerazzurro. La macchina di Inzaghi è una fuoriserie, piena di tutti gli optional necessari. Non solo va forte, ma lo fa senza faticare, anzi proponendo una qualità altissima, un calcio propositivo che coinvolge tutti, Bastoni in primis.

La Roma al 24' è già alle corde, suonata dalla raffica di passaggi che l'Inter infila: 20 tocchi consecutivi, il coinvolgimento di tanti uomini con Bastoni a innescare Calhanoglu per il tocco per Dzeko. Il sinistro del bosniaco è letale, il 2-0 arriva puntuale, come il più classico dei gol dell'ex. Pochi minuti più tardi e Rui Patricio deve impegnarsi, su un altro sinistro di Dzeko. La Roma prova solo con iniziative estemporanee e l'Inter concede forse troppo campo alle scorribande giallorosse. Al 37' Dumfries si immola in area su un tiro a botta sicura di Vina. Un salvataggio che vale un gol, bissato due minuti più tardi dalla rete del 3-0.

La confeziona Bastoni, con un grande cross dalla sinistra sul quale arriva puntuale, sul secondo palo, proprio Dumfries: colpo di testa preciso, 3-0, grandissima Inter.

La ripresa è un lungo esercizio: di possesso palla, di capacità nel tenere alta la tensione per non concedere occasioni alla Roma, per non dare la minima speranza alla squadra di casa di pensare di riaprire il match. Non ha la forza, la Roma, per andare all'assalto. Senza uomini e anche senza idee, i giallorossi consegnano all'Inter il controllo della ripresa. Marcelo Brozovic è il professore: tiene una vera e propria lezione di gestione del ritmo, dei momenti del match, addormentando l'azione, cucendo dove necessario.

L'unico brivido è un sinistro fulminante di Zaniolo che dà a tutto lo stadio l'illusione del gol, ma la palla è sull'esterno della rete. La notizia peggiore, però, arriva al 59', con Correa che lascia il campo in lacrime per un risentimento ai flessori della coscia sinistra. Il finale di gara, tra cambi e occasioni possibili (per Sanchez, Vidal e Sensi) è solo una lunga preparazione alla trasferta di Madrid di martedì.

IL TABELLINO

ROMA (3-5-2): 1 Rui Patricio; 23 Mancini, 6  Smalling, 24 Kumbulla (52 Bove 61'); 3 Ibanez, 17 Veretout (62 Volpato 91'), 4 Cristante, 77 Mkhitaryan, 5 Vina; 22 Zaniolo, 14 Shomurodov.
A disposizione: 87 Fuzato, 63 Boer, 8 Villar, 13 Calafiori, 19 Reynolds, 21 Mayoral, 42 Diawara, 55 Darboe, 59 Zalewski, 60 Ndiaye. 
Allenatore: José Mourinho.

INTER (3-5-2): 1 Handanovic; 33 D'Ambrosio, 37 Skriniar, 95 Bastoni (32 Dimarco 76'); 2 Dumfries, 23 Barella (22 Vidal 59'), 77 Brozovic, 20 Calhanoglu (12 Sensi 84'), 14 Perisic; 9 Dzeko (8 Vecino 76'), 19 Correa (7 Sanchez 59').
A disposizione: 21 Cordaz, 97 Radu, 5 Gagliardini, 10 Lautaro, 43 Cortinovis, 46 Zanotti, 47 Carboni.
Allenatore: Simone Inzaghi.

Marcatori: 15' Calhanoglu (I), 24' Dzeko (I), 39' Dumfries (I)
Ammoniti: Ibanez (R), Barella (I), Mancini (R), Zaniolo (R)
Recupero: 1' - 3'.

Arbitro: Di Bello.
Assistenti: Palermo, Perrotti.
Quarto Uomo: Camplone.
VAR: Massa.
Assistente VAR: Alassio.


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