REAZIONE INTER, TRE GOL NEL FINALE: CAGLIARI BATTUTO

Cragno para tutto nel primo tempo, poi Barella, D'Ambrosio e Lukaku firmano il 3-1

CAGLIARI - Il calcio è strano. Difficile da decifrare, da spiegare. Raccontare Cagliari-Inter è esercizio complicato perché si porta dentro tante cose: i tre punti dell'Inter, intanto, con la quarta vittoria consecutiva in campionato. Ma per arrivarci, a quella vittoria, ecco, il cammino è stato tortuoso. Esaltante in avvio, frustrato dalle incredibili parate di Alessio Cragno, fino al 77' insuperabile. Amaro, con il gol di Sottil a dare al Cagliari un vantaggio inaspettato e immeritato. E ricco di gioia alla fine, con i tre gol nerazzurri belli e meritatissimi. Barella al 77' con un destro al volo, D'Ambrosio di testa appena entrato, Lukaku in campo aperto per il sigillo finale. L'Inter c'è, non molla mai. E ora è a quota 24 in campionato.

Il sole e il vento, la Sardegna Arena teatro di un match che l'Inter vuole aggredire fin da subito, per dare un messaggio chiaro e per indirizzare una partita tutt'altro che semplice. Ci sono Eriksen, Darmian e Sanchez negli undici titolari di Antonio Conte rispetto all'impegno di Champions League. E l'avvio è promettente, anzi a senso unico. Dal decimo in poi l'Inter prende la mira e inizia a colpire, a ripetizione, verso la porta del Cagliari.

L'uomo del giorno, però, ha un nome e cognome: Alessio Cragno, portiere dei rossoblù. Inizia l'incredibile battaglia tra i nerazzurri e l'estremo difensore. La giornata di grazia del numero inizia con un volo sul sinistro di Lukaku, smarcato da Eriksen, e prosegue, minuto dopo minuto. Al 14' il diagonale del belga trova un'altra risposta. La seconda, ma non la più difficile. L'Inter crea tanto, trova dialoghi produttivi tra le punte, manda gli esterni al cross, riempie l'area di rigore con tanti inserimenti. Sanchez, di testa come contro lo Shakhtar, va a botta sicura e trova il riflesso di piede di Cragno. Poi il portiere si supera, respingendo un diagonale violento e ravvicinato del cileno. 

C'è solo l'Inter in campo. Il Cagliari non riesce a distendersi, prova ad appoggiarsi su Pavoletti ma non trova qualità né i tempi di gioco di Joao Pedro. Così l'Inter torna a caricare a testa bassa: 6 tiri nello specchio con 6 parate nei primi 25 minuti. Non ci sono avvisaglie di colpi di scena, e invece al 41' è proprio il Cagliari a trovare il vantaggio. Un prezzo da pagare troppo alto per un'Inter che fino a quel momento aveva avuto un solo grande difetto: quello di non aver trovato il gol.

Lo trovano i padroni di casa, con Sottil, che estrae un sinistro al volo beffardo dopo una respinta di Skriniar. Una sorpresa, il vantaggio del Cagliari, che l'Inter prova subito a cancellare con Perisic, rischiando però di subire il raddoppio di Pavoletti.

Iniziare la ripresa con il gol di svantaggio significa dover resettare tutto: cancellare dalla testa le occasioni avute e non concretizzate, ripartire con la stessa volontà e lucidità di inizio gara. Non è semplice, perché il Cagliari continua nella propria attesa, se possibile ancora più redditizia perché l'Inter costruisce meno. I cambi danno energie nuove per provare l'assalto, Skriniar e Young si aggiungono all'elenco dei giocatori nerazzurri vicini al gol. Cragno ha meno lavoro rispetto al primo tempo, Handanovic continua a non essere chiamato in causa. 

Meno elettricità in avanti per l'Inter, ma l'impressione che prima o poi il tappo debba saltare, per forza. Bisogna aspettare fino al 77', quando Barella, al volo, traccia un destro incredibile, bellissimo, sul pallone uscito dall'area dopo una respinta di Cragno. Un gol fulminante, nella città natale e del cuore di Nicolò. Una rete che apre l'argine del Cagliari: la piena nerazzurra può esondare.

Come spesso capita, è Danilo D'Ambrosio, entrato da un minuto, a mettere il sigillo. Proprio come contro la Fiorentina, irrompendo sul secondo palo su un cross nato dagli sviluppi di un corner. Assist di Barella, gol di Danilo, vantaggio Inter, al minuto 84'. La gara però non è chiusa, l'Inter è in campo con tre punte, il Cagliari si getta in avanti. Cerri manca il gol, Cragno sale alla disperata su un corner ma è l'Inter a chiudere il match: lo fa Lukaku, saltando Cragno e involandosi nella metà campo sguarnita. Il remake della rete segnata nella passata stagione a Praga.

3-1 sacrosanto, tre punti, 24 in campionato, prestazione buona, reazione ottima. Avanti così, avanti Inter.

LA CRONACA

IL TABELLINO | CAGLIARI-INTER 1-3

CAGLIARI (4-2-3-1): 28 Cragno; 24 Faragò (15 Klavan 68'), 40 Walukiewicz, 44 Carboni (9 Simeone 90'), 22 Lykogiannis; 8 Marin, 6 Rog; 25 Zappa, 10 Joao Pedro, 33 Sottil (18 Nandez 68'); 30 Pavoletti (27 Cerri 75').
A disposizione: 1 Aresti, 31 Vicario, 12 Caligara, 14 Pinna, 17 Tramoni, 19 Pisacane, 21 Oliva, 23 Ceppitelli.
Allenatore: Eusebio Di Francesco.

INTER (3-5-2): 1 Handanovic; 37 Skriniar, 6 de Vrij, 95 Bastoni (10 Lautaro 72'); 36 Darmian (15 Young 58'), 23 Barella, 77 Brozovic, 24 Eriksen (12 Sensi 58'), 14 Perisic (2 Hakimi 46'; 33 D'Ambrosio 83'); 9 Lukaku, 7 Sanchez.
A disposizione: 27 Padelli, 97 Radu, 5 Gagliardini, 11 Kolarov, 13 Ranocchia.
Allenatore: Antonio Conte.

Marcatori: 42' Sottil (C), 77' Barella (I), 84' D'Ambrosio (I), 94' Lukaku (I)
Ammoniti: Faragò (C), Darmian (I), Pavoletti (C)
Recupero: 2', 5'.

Arbitro: Pasqua.
Assistenti: Bindoni, Raspollini.
Quarto Uomo: Marinelli.
VAR: Doveri.
Assistente VAR: Giallatini.


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