LUKAKU NON BASTA, IL DERBY VA AL MILAN

Doppietta di Ibrahimovic, finisce 2-1 per i rossoneri a San Siro

MILANO - Questa volta la rimonta è incompiuta, questa volta non riesce il ribaltone. Torniamo a perdere un derby, non succedeva in Serie A dal gennaio 2016. Una sconfitta che brucia perché, al di là della stracittadina, l'Inter lascia sul campo una prova di un impegno encomiabile, un grappolo di occasioni da gol clamorose, una fierezza e una determinazione mostrate a ogni singolo contrasto. C'è il rimpianto, per quell'avvio nel quale si è concesso al Milan di andare sul doppio vantaggio. Lukaku ha provato a trascinare i nerazzurri verso la rimonta: non solo il gol, ma una montagna di gioco e occasioni, fino al tacco del 96' che è finito tra le braccia di Donnarumma. 1-2, doppietta di Ibrahimovic: è solo la quarta di campionato, il percorso è ancora lungo. 

Primo derby di fatto a porte chiuse, primo derby dal 1974 con tre gol nella prima mezzora. Match rampante, fin dall'inizio: squadre aggressive e coraggiose, duelli a tutto campo, sgommate sulle fasce e ripartenze centrali. Il primo tempo del derby prende un po' la piega di quello della passata stagione, con il Milan che scappa grazie a Ibrahimovic e con l'Inter che deve organizzare una rimonta. La differenza con il derby di febbraio è quella che i nerazzurri trovano la rete per riaprire la gara già alla mezzora. Sì, perché al 16' il tabellino di San Siro recita Inter 0 Milan 2, con una doppietta di Ibrahimovic.

L'avvio, come detto, è ad alta intensità. Hakimi inaugura la sfida personale con Theo Hernandez lasciandolo sul posto e sottolineando uno dei temi del match. Il Milan ha un piano preciso: ricerca della palla addosso a Ibrahimovic e grandi ripartenze nello spazio alle spalle dei centrocampisti nerazzurri. Al 13' da una di queste situazioni lo svedese porta palla fino nell'area di rigore e Kolarov lo stende in scivolata: rigore, che calcia lo svedese. Handanovic è bravissimo e respinge, ma la palla torna proprio a Ibrahimovic che insacca. Passano tre minuti e il Milan raddoppia: volata di Leao sulla sinistra, palla al centro e sigillo di destro dello svedese, per un uno-due da potenziale ko. 

Il match però è lungo e l'Inter ha tempo, spazio ed energie per riorganizzarsi e per studiare i punti deboli del Milan. Le fasce nerazzurre offrono spunti  continui e proprio dalla sinistra nasce il gol di Lukaku: discesa di Kolarov, palla rasoterra di Perisic e gol di sinistro del belga. Il gol dà letteralmente la scossa ai nerazzurri che per due volte, al 32', sfiorano il pareggio, prima con Lautaro poi con Barella. Proprio il Toro è uno dei più attivi nel primo tempo, e il suo lavoro di cucitura del gioco sfianca i centrali del Milan. Sul finire del primo tempo Lukaku per due volte va vicino al pareggio.

La ripresa ha ritmi e velocità inferiori rispetto al primo tempo. Le fatiche degli impegni con le nazionali si fanno sentire, inoltre il Milan ha meno interesse a spingere, anche se soprattutto Leao ha gamba per andare nelle ripartenze. Hakimi è un moto perpetuo sulla destra, Barella è onnipresente. Sono le micce che accendono ogni azione della ripresa nerazzurra, quando la squadra di Conte inizia a iscrivere sul tabellino una grande quantità di occasioni da gol. Che, purtroppo, non si concretizzeranno in gol.

Hakimi è quello che ci va più vicino, con un tuffo di testa che manda la palla vicino al palo. Pressione continua quella dei nerazzurri, che scema un po' nella fase centrale della ripresa e si riaccende nell'ultimo quarto d'ora. L'illusione arriva al 75': Lukaku steso in area da Donnarumma, rigore poi cancellato dal VAR per una posizione di offside del belga. Il cuore e l'impegno non mancano nemmeno nel lungo recupero, quando Lukaku ha due volte la forza per andare a cercare il pareggio: prima al 93', in spaccata di sinistro. Poi oltre il 95' quando, braccato in area, inventa un colpo di tacco che finisce tra le braccia di Donnarumma.

Finisce così 1-2, un match lasciato sfuggire in avvio e che non è tornato nelle nostre corde nonostante una fiera reazione e una organizzazione di gioco che ha permesso di chiudere con 19 conclusioni, quasi il doppio di quelle rossonere.

Non ci diamo per vinti: mercoledì inizia il nostro cammino in Champions League, si va avanti! Forza Inter, sempre!

INTER-MILAN 1-2 | IL TABELLINO

INTER (3-4-1-2): 1 Handanovic; 33 D'Ambrosio, 6 de Vrij, 11 Kolarov; 2 Hakimi, 22 Vidal (7 Sanchez 84'), 77 Brozovic (24 Eriksen 68'), 14 Perisic; 23 Barella; 9 Lukaku, 10 Lautaro.
A disposizione: 27 Padelli, 35 Stankovic, 13 Ranocchia, 36 Darmian, 42 Moretti, 46 Vezzoni, 47 Squizzato, 49 Satriano, 99 Pinamonti.
Allenatore: Antonio Conte.

MILAN (4-2-3-1): 99 G. Donnarumma; 2 Calabria, 24 Kjaer, 13 Romagnoli, 19 Hernandez; 4 Bennacer, 79 Kessie (8 Tonali 87'); 56 Saelemaekers (7 Castillejo 62'), 10 Calhanoglu, 17 Leao (33 Krunic 62'); 11 Ibrahimovic.  
A disposizione: 1 Tatarusanu, 90 A. Donnarumma, 5 Dalot, 14 Conti, 15 Hauge, 20 Kalulu, 21 Brahim Diaz, 27 Maldini, 29 Colombo.
Allenatore: Stefano Pioli.

Marcatori: 13' e 16' Ibrahimovic (M), 29' Lukaku (I)
Ammoniti: Kjaer (M), Kessie (M), Ibrahimovic (M), Brozovic (I), Vidal (I), Hakimi (I)
Note: ammoniti Pioli (M) e Conte (I)
Recupero: 2' - 5'.

Arbitro: Mariani.
Assistenti: Costanzo, Bindoni.
Quarto Uomo: Maresca.
VAR e Assistente VAR: Irrati, Carbone.


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