"IL CALCIO CHE AMIAMO": L'INTER IN VATICANO CON LA CAMPAGNA BUU

<p><strong>CITT&Agrave; DEL VATICANO</strong>&nbsp;- Si &egrave; svolto questa mattina presso l'Aula Paolo VI in Vaticano <strong>'Il Calcio che Amiamo'</strong>, evento organizzato da <em>La Gazzetta dello Sport</em> sui valori imprescindibili del Calcio e dello Sport in generale: inclusione, educazione e divertimento. Sotto la conduzione di Cristina Fantoni, in una sala gremita da oltre 5mila ragazzi dei Settori Giovanili e delle scuole calcio provenienti da tutto il Paese, si sono succeduti gli interventi di Roberto Mancini, Gaetano Miccich&egrave;, Franco Baresi, Giovanni Malag&ograve;, del ministro della Pubblica Istruzione Marco Bussetti, di Carolina Morace, Arrigo Sacchi, Clarence Seedorf, Gianluca Pessotto, Gabriele Gravina, Claudio Ranieri, Samuel Eto'o, Andrea Monti e del capitano della Nazionale italiana amputati Francesco Messori.</p> <p>Quando il focus del dibattito si &egrave; spostato sul tema dell'<strong>inclusione</strong> ha preso la parola il vice president dell'Inter <strong>Javier Zanetti</strong>: &quot;Sono molto emozionato nel vedere tanto entusiasmo in questi bambini. La lotta contro il razzismo &egrave; un argomento delicato che richiede l'impegno di ognuno di noi. Il nostro club ha il concetto di inclusione impresso nel suo dna fino dalla sua fondazione. Alcuni mesi fa l'Inter ha deciso di intervenire in maniera concreta lanciando un messaggio molto forte a tutti i tifosi del mondo con la <strong><a href="https://www.inter.it/it/news/93687/buu-brothers-universally-united-linter-contro-il-razzismo">campagna BUU - Brothers Universally United</a></strong>, messaggio che continua a diffondersi.&nbsp;Siamo impegnati da molti anni in progetti sull'inclusione, con <strong>Inter Campus</strong> in tutto il mondo e con diverse altre iniziative sul territorio, a livello locale e nazionale. Il Calcio &egrave; uno strumento fondamentale e arriva ovunque,&nbsp;quindi dobbiamo usarlo per trasmettere questi valori fondamentali e universali. A San Siro nella mia lunga carriera ho visto anche tanti esempi di tifo positivo. Ho visto applaudire squadre e calciatori avversari. Dobbiamo sentirci tutti uguali e dobbiamo restare uniti per combattere il razzismo&quot;</p> <p>Emozionante il momento in cui il direttore della Gazzetta dello Sport Andrea Monti <strong>ha fatto pronunciare all'intera sala un assordante &quot;BUU&quot;</strong>: un coro di oltre 5mila voci si &egrave; levato nell'immensa aula Paolo VI scandendo il claim della campagna nerazzurra. Erano presenti, tra gli altri, in sala anche l'Amministratore Delegato Corporate nerazzurro <strong>Alessandro Antonello</strong>, il responsabile del Settore Giovanile dell'Inter <strong>Roberto Samaden</strong> e il presidente di RCS e del Torino FC Urbano Cairo.&nbsp;Presente la squadra U13 del Centro di Formazione INTER SS Romulea accompagnata del presidente Nicola Vilella.</p> <p>L'evento &egrave; stato chiuso dall'intervento del Santo Padre, papa Francesco: &quot;Cari fratelli e sorelle buongiorno. Vi saluto tutti. Dietro una palla che rotola c'&egrave; sempre un ragazzo che lo segue. Lo sport &egrave; una grande occasione per imparare a dare il meglio di s&eacute; con impegno e sacrificio ma soprattutto non da soli. Il pallone deve diventare un mezzo per avvicinare le persone, le persone reali, non virtuali. Il calcio &egrave; un gioco di squadra. Penso sia il gioco pi&ugrave; bello del mondo, ma &egrave; solo la mia opinione personale. Mi piace sottolineare che la federazione si chiama Federazione Italiana Giuoco Calcio. Il calcio &egrave; appunto un gioco, non dobbiamo dimenticarlo mai. Giocare a calcio rende felici e permette di esprimere la propria libert&agrave;. Permette di inseguire i sogni con il diritto di non dover per forza diventare un campione. Il calcio &egrave; un'occasione di crescita. Vorrei sottolineare il ruolo importante degli allenatori, siete una fonte di insegnamento per i vostri ragazzi. Possiate essere sempre complici del sorriso dei vostri atleti. Qualcuno ha detto che camminava in punta di piedi su un campo di calcio per non calpestare i sogni dei ragazzi. Un messaggio anche per i nostri atleti professionisti: non dimenticate da dove siete partiti, da quel campo di periferia o dell'oratorio. La vittoria di tutti &egrave; essere grandi nella vita. Custodite sempre l'amatorialit&agrave; del gioco. Vi benedico tutti e vi chiedo di pregare per me&quot;.</p> <p><em>Photo Credit: Vatican Media e Franco Origlia</em></p>

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