<p><span style="font-size: 11pt;"><strong>MILANO</strong> - Lunedì 25 febbraio 2019 il mondo del calcio si è riunito al <a href="https://www.inter.it/it/news/91925/linter-al-memoriale-della-shoah-il-messaggio-di-alessandro-antonello">M</a><a href="https://www.inter.it/it/news/91925/linter-al-memoriale-della-shoah-il-messaggio-di-alessandro-antonello">emoriale della Shoah</a> di Milano - luogo simbolo della memoria e della lotta alla discriminazione - in occasione dell'inaugurazione della mostra dedicata ad Arpad Weisz.</span></p> <p>La mostra, che aprirà domani al pubblico e che sarà visitabile fino al 14 aprile 2019, è <a href="https://110.inter.it/arpad-weisz/"><u>un viaggio nella vita dell'allenatore ebreo ungherese</u></a> che alla guida dell'Ambrosiana conquistò lo <a href="https://www.inter.it/it/palmares/3"><u>scudetto del 1929-30</u></a> nel primo Campionato a girone unico e venne tragicamente ucciso con la sua famiglia nei campi di concentramento.</p> <p>Accanto a pannelli raffiguranti gli episodi salienti della vita di Arpad Weisz e alcuni suoi oggetti personali custoditi e gentilmente forniti dal Club nerazzurro, anche le tavole di Matteo Matteucci tratte dal suo volume "Arpad Weisz e il Littoriale" (Minerva, 2017) che raccontano come valori quali cultura, fratellanza e storia siano alla base del calcio e di tutto lo sport. Le illustrazioni sono liberamente ispirate al libro di Matteo Marani "Dallo scudetto ad Auschwitz" (Aliberti, 2007) e saranno raccolte in un video visionabile durante il percorso.</p> <p>A completare la visita, <u><a href="https://www.inter.it/it/news/92013/inter-bologna-e-memoriale-della-shoah-di-milano-uniti-per-commemorare-il-grande-arpad-weisz">cinque maglie donate al Memoriale</a></u> da Inter, Bologna, Bari, Novara e Alessandria. Su ogni maglia è presente il nome di Arpad Weisz con il numero 18: nella tradizione ebraica, infatti, riportare il nome e cognome di un defunto significa conferirgli dignità, mentre il numero 18 simboleggia la vita.</p> <p>La mostra, nata da un'idea di Edizioni Minerva, ospitata dal Memoriale della Shoah di Milano e curata dal Museo Ebraico di Bologna, è stata un'occasione importante per rafforzare la posizione dei principali attori del mondo del calcio nei confronti degli episodi di xenofobia, antisemitismo, incitamento all'odio e altre forme di violenza, verbale e non solo, che spesso coinvolgono gli stadi di tutta Italia. Un momento per valorizzare la collaborazione e l'uguaglianza, matrici identitarie che dovrebbero caratterizzare lo sport nel suo insieme, rendendo omaggio a uno dei protagonisti della storia del calcio che ha subito la ferocia delle discriminazioni razziali in prima persona.</p> <p>Tra gli ospiti anche una delegazione nerazzurra composta del CEO Sport <strong>Giuseppe Marotta</strong> e dal responsabile del progetto <u><a href="https://www.inter.it/it/interforever">Inter Forever</a></u> <strong>Francesco Toldo</strong>. Il prossimo 25 marzo, durante il periodo di apertura della mostra, l'Inter - partner dell'esposizione insieme a Bari, Novara, Alessandria e Bologna - darà la possibilità a 400 ragazzi del proprio Settore Giovanile di visitare la mostra e incontrare <u><a href="https://www.youtube.com/watch?v=3rpuWut2HeA">Gianfelice Facchetti</a></u>, figlio della leggenda nerazzurra <a href="https://110.inter.it/giacinto-facchetti/"><u>Giacinto Facchetti</u></a>. Gianfelice, attore, drammaturgo e regista teatrale, darà vita per l'occasione ad un monologo celebrativo della figura di Arpad Weisz e contro ogni sorta di discriminazione.</p>