<p><strong>MILANO</strong> - Non è mai facile parlare con Julio Cesar senza emozionarsi. Lui ti trascina con la sua spontaneità, con il suo essere allegro. E si accende quando si parla di Inter, casa sua.</p> <p>"Essere interista, aver vinto con questa maglia ti dà una soddisfazione che è difficile da raccontare, un'emozione unica che condivido con tutti i tifosi. Sono uno di loro, me lo sento addosso". Tra parate e ricordi, il brasiliano si racconta partendo da una risposta apparentemente semplice, il sogno più grande che ha realizzato: "Quando abbiamo fatto il Triplete. So che sembra quasi banale rispondere così, ma è stato un momento unico, incredibile. E non solo quando abbiamo alzato i trofei, ma in tutta la stagione c'era un'energia speciale. Sapevamo che potevamo fare qualcosa di grande insieme. E così è stato".</p> <p>Parlando invece del momento più intenso della storia nerazzurra, l'Acchiappasogni spiega: "Oltre alle vittorie, alle gioie condivise con i compagni, posso dire che il momento più incredibile è stato quando sono andato via. Quando allo stadio mi sono messo a ringraziare i tifosi per i sette anni passati insieme. Far parte di questa famiglia non è da tutti e sono molto grato all'Inter e ad ognuna delle persone che mi sono state vicine".</p> <p>Pur avendo giocato con tante leggende, c'è un compagno con cui Julio Cesar conserva un legame speciale: "Sono tutti grandi uomini, oltre che grandi campioni. Ma se devo scegliere, dico Maicon. Fortissimo in campo, un amico in ogni occasione".</p> <p>Chiudi gli occhi: riviviamo insieme le tue tre parate più belle: "Beh, al primo posto quella su Messi, al Camp Nou. Dentro di me sapevo di aver preso una palla quasi impossibile. Poi, quella su Thomas Müller in finale, quasi in controtempo. Infine, quella su Aquilani: partita Scudetto contro la Roma".</p>