È PARTE DI... LUIGI

Le storie dei tifosi protagonisti della campagna abbonamenti nerazzurra 2017/18

MILANO - Una vera e propria enciclopedia interista. Questo è Luigi, 61 anni, libero professionista, nerazzurro da sempre: "La prima volta che ho visto l'Inter allo stadio? In trasferta, a Lecco. Ero bambino, doveva essere nel 1958 o nel 1959. Ricordo che i tifosi dell'Inter presenti allo stadio dicevano che la domenica seguente l'Inter avrebbe giocato in casa. Io non capivo cosa volesse dire in casa e pensavo a quanto dovesse essere grande la casa dell'Inter per ospitare una partita di calcio..."

Ebbene, la grande casa dell'Inter, San Siro, molto presto diventò anche la casa di Luigi, abbonato da una vita: "Mi abbonai con mio padre, ricordo benissimo l'Inter di Helenio Herrera, di Giacinto Facchetti e Armando Picchi, di Luis Suarez e Mario Corso. Non mi dimenticherò mai quell'Inter-Fiorentina del 1965, giocata pochi giorni dopo la sconfitta che subimmo a Liverpool: Corso fece quel che voleva col pallone, tutto lo stadio gridava: Mandrake! Mandrake!... Bellissimo. Solo quando mi son dovuto trasferire per lavoro non ho potuto rinnovare l'abbonamento, oggi seguo l'Inter ogni weekend in primo arancio assieme a mio figlio".

Se ce ne fosse bisogno, Luigi presenta il proprio personale certificato di autentico interismo: "Vanto due finali di Coppa dei Campioni (entrambe vinte) allo stadio: c'ero a San Siro nel 1965 per assistere a Inter-Benfica e c'ero al Bernabeu il 22 maggio del 2010".

Infine, un pensiero per l'Avvocato Prisco: "Ebbi la fortuna di conoscerlo di persona grazie ad una amicizia comune. Un personaggio straordinario, che ancora oggi rappresenta alla perfezione cosa significhi essere interista".

 


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