SINGAPORE - Un'ondata di affetto ha letteralmente travolto Diego Milito, oggi Tour Ambassador nerazzurro per l'Inter Summer Tour in Cina e Singapore, che ha risposto in diretta sulla pagina Facebook del club alle (tantissime) domande dei tifosi.
Inevitabilmente, sono molte le domande sulla notte del 22 maggio 2010: 'Difficile spiegare le emozioni provate a Madrid. Era un sogno che si realizzava per tutti noi e per tutti i tifosi interisti, solo parlarne mi fa venire la pelle d'oca. Quello che ho vissuto all'Inter, i trofei che ho vinto, l'affetto della gente... è qualcosa di molto più importante del Pallone d'Oro. Credo che il momento determinante per vincere quella Champions sia stato a Kiev: eravamo praticamente fuori ma nel secondo tempo giocammo benissimo e ribaltammo il risultato'.
Quella annata resta indimenticabile: 'Arrivai all'Inter che avevo 30 anni, in quel momento non potevo chiedere di meglio. Speravo di vincere trofei e per fortuna ci siamo riusciti. Sognavo di giocare a San Siro da quando ero ragazzino, dai tempi di Italia '90. Eravamo una squadra e un gruppo molto unito, formato da grandissimi giocatori: io, Sneijder, Pandev ed Eto'o eravamo davvero affiatati. Samuel è stato l'attaccante più determinante con cui ho giocato: aveva grandissima personalità, voglia e disponibilità. Zanetti è sempre stato un esempio per tutti e oggi è un mito del calcio mondiale, mentre Mourinho è stato uno degli allenatori migliori che ho avuto: mi diede fiducia e mi volle all'Inter, gli devo moltissimo. Penso che la vittoria negli ottavi di Champions a Londra, pochi giorni dopo il ko di Catania, ci diede lo slancio decisivo verso la conquista del Triplete'.
Il gol più bello segnato con la maglia dell'Inter? "Escludendo i due contro il Bayern Monaco, direi molto bello e importante quello in finale di Coppa Italia contro la Roma. Mi piace anche quello che segnai contro il Chievo, facendo un pallonetto a Sorrentino in una delle ultime giornate di campionato del 2010. Ricordo il coro che mi dedicavano i tifosi interisti: "Diego Milito, facci un gol...". Mi caricava tantissimo quando scendevo in campo. Devo ringraziare i sostenitori nerazzurri, mi hanno dato davvero molto".
Alcune considerazioni, doverose, sull'Inter del presente: 'Ci sono stati molti cambiamenti, serve pazienza. C'è una buona squadra, a centrocampo c'è tanta tecnica e un giocatore come Borja Valero sarà molto utile. Mi auguro che l'Inter possa tornare presto a competere ai più alti livelli in Italia e in Europa, lo spero sinceramente: questo club deve sempre lottare per il massimo, la sua storia lo impone. Un consiglio a Icardi? C'è sempre da imparare in allenamento, Mauro ha già fatto tanto e proseguirà cosi, ha grandi prospettive, ha segnato moltissimo e farà ancora molti gol'.
Le emozioni non mancano nemmeno oggi, nel ruolo di Tour Ambassador nerazzurro: 'E' un'esperienza prestigiosa, bellissima. Tutto quel che è legato all'Inter è per me motivo di orgoglio. Non mi aspettavo una accoglienza così in Cina e Singapore, ringrazio davvero tutti. Io allenatore dell'Inter? Non lo so, per ora sto semplicemente seguendo il corso in Argentina, vedremo. Intanto mi metto a disposizione per Inter Forever, c'è Francesco (Toldo, ndr) che mi mette pressione...'.
Infine, un pensiero per Milano: 'E' una città bellissima, speciale. Io mi sento un po' italiano, ci ho vissuto tanti anni, lì è nata mia figlia. L'Italia mi piace da morire, ci torno spessissimo, anche perché italiani e argentini sono molto simili'.
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