L'INTER VISTA DAL CENTRO DI FORMAZIONE SUNING È SEMPRE PIÙ RICCA

I trionfi di Primavera e Berretti, ma non solo: il Settore Giovanile nerazzurro continua a regalare soddisfazioni

MILANO - Il successo di una delle squadre del nostro Settore Giovanile come l'esordio di un nostro ragazzo nelle serie professionistiche, e in questi ultimi anni non è mancato né l'uno né l'altro, inorgoglisce ogni vero interista. Non è solo questione di emozioni, di vedere i giocatori con la maglia nerazzurra alzare una coppa come è successo in queste ultime ore, prima con la Berretti di mister Corti (2-1 al Torino) poi con la brillante vittoria dello scudetto Primavera, nella finale di Reggio Emilia contro la Fiorentina.

È appartenenza. Una appartenenza aggregante, una condivisione di sentimenti profondi. È totale identificazione con quel simbolo a forma di cerchio, Football Club Internazionale Milano, tondo come il nostro pianeta, perché noi siamo "Fratelli del Mondo", come racconta il nostro splendido primo atto ufficiale, nel lontano 1908, che è già un segno distintivo.

I ragazzi delle giovanili sono quelli che crescono all'ombra della grande gigantografia con la foto di Giacinto Facchetti, ed è un po' come se il 'Cipe' li vegliasse, li spronasse, li indirizzasse: perché la via da seguire deve essere quella che lui ha tracciato, giovane ragazzo del vivaio nerazzurro che ha poi conquistato tutto con l'Inter. Figura indelebile del nostro calcio, a cui non a caso è stato intitolato il trofeo del campionato Primavera.

Alzato pochi giorni fa da un altro bergamasco, Stefano Vecchi, tecnico della Primavera che nel Settore Giovanile nerazzurro è proprio cresciuto e che in questi tre anni alla guida della squadra principale di Interello, anche se si allena ormai da tempo ad Appiano Gentile, per rimanere vicino ai più grandi, e gioca allo Stadio 'Breda' di Sesto San Giovanni, ha conquistato un Trofeo di Viareggio nel 2015 e una Coppa Italia nella scorsa stagione. È il suo primo scudetto, l'ottavo nella storia del campionato Primavera per l'Inter.

Umiltà, lavoro sul campo, Vecchi ha plasmato una formazione con una identità chiara non derogando mai al concetto di squadra: l'Inter è stata compatta ed efficace per tutto l'anno, e ha giocato la Final Eight con grande concentrazione, quasi davvero fosse una prima squadra. Nella finale ha battuto 2-1 la Fiorentina, e sono andati in gol il belga Zinho Vanheusden e Andrea Pinamonti, ragazzi entrambi nati nel '99, quindi protagonisti nonostante siano sotto-età per la categoria: due giovani che si sono formati a Interello, sotto gli occhi del 'Cipe', e di tutto il gruppo di lavoro che da tempo è guidato da Roberto Samaden. Nei prossimi giorni si giocheranno anche le finali dei campionati Under 15 e Under 17, in cui l'Inter potrà certamente dire la sua, per la vittoria finale.

La squadra Primavera possiede tanti ragazzi di potenziale che già dal prossimo anno saranno protagonisti di diversi campionati professionisti, e qualcuno di loro certamente si aggregherà alla prima squadra.

Interello, oggi ribattezzato Centro di Formazione Suning in memoria di Giacinto Facchetti, a Milano, in via Camillo Sbarbaro, è il luogo fisico dove si preparano le vittorie dei nostri ragazzi, lì inizia la loro formazione, lì nascono i loro sogni. Indossano l'azzurro e il nero, i colori del cielo e della notte, come scrivevano i fondatori. Li portano in giro per l'Italia e per il Mondo con orgoglio, e questo vale di più anche dei tanti trofei messi in bacheca ancora una volta quest'anno.

È una storia di appartenenza. Interello vive di questo.

 

Carlo Pizzigoni

 

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