APPIANO GENTILE - Torna l'appuntamento del giovedì con "Caffè Doppio". Ospite ai microfoni di Inter Channel Andrea Pinamonti, che si è raccontato in una lunga chiacchierata con Roberto Scarpini. Tra i tanti argomenti affrontati dall'attaccante classe '99 anche qualche curiosità sulla sua esultanza: "È nata il giorno prima della partita d'esordio nel campionato Primavera contro il Palermo. Venerdì sera ero in stanza con Valietti, mi ha chiesto come avrei esultato. Ci abbiamo pensato un po' e a lui è venuta l'idea del tiro con l'arco. Da quel momento mi chiamano l'Arciere di Cles".
Quindi, sul suo passaggio dal Chievo Verona all'Inter: "Sono arrivato in un altro mondo. Nuova città, nuovi compagni, nuovo ambiente. È stato un grande salto, anche perché per la prima volta ero lontano da casa, ma è un passo che bisogna fare prima o poi se si vuole diventare professionisti. La mia gioia più grande? Al di là dell'esordio in Serie A, sicuramente la notte della vittoria in Primavera TIM Cup contro la Juventus. È stato un bel traguardo, faticoso ma meritato. È stato bellissimo giocare a San Siro, davanti ai nostri tifosi".
Si torna poi sulla prima presenza ufficiale in maglia nerazzurra: "Avevo già fatto qualche allenamento con la prima squadra e quando sono stato inserito nella lista dei convocati per la trasferta di Europa League in Israele ho chiamato subito i miei genitori. Mi sono commosso, non ci credevo. In quell'occasione non c'è stata la possibilità di entrare, ma due settimane dopo Pioli mi ha mandato in campo contro lo Sparta Praga. Con il mister mi sto trovando benissimo, mi dà tanti consigli. Lo ringrazio perché mi ha permesso di debuttare anche in Serie A contro l'Empoli, lo ricorderò per sempre".
Qualche parola anche sul tecnico della Primavera, Stefano Vecchi: "È stato importantissimo perché mi ha fatto fare il primo salto dagli Allievi alla Primavera, pur non essendo ancora in età. Ha creduto in me e non lo dimenticherò".