APPIANO GENTILE - Proseguono le puntate di Caffè Doppio, la Prima Serata del giovedì di Inter Channel. L'ospite di oggi è Juan Pablo Carrizo, che si è raccontato partendo dalla sua passione per il golf: "Quando c'è una settimana in cui non ci sono impegni oltre al campionato, dopo aver finito allenamento vado a prendere mia figlia a scuola e poi vado a fare un paio d'ore e mezza di pratica. Ci sono molti campi in giro, è bello giocare anche di sera. Oltre a giocare, lo guardo tanto. Adesso seguo molto Dustin Johnson, è il numero uno nel ranking, mi piace molto perché è aggressivo e compatto quando colpisce".
"Rigori? Ci sta studiare, ma anche al momento in partita capisci, quanto può essere importante segnare in quel momento e quindi vai sul lato più sicuro. Cucchiaio? Non me lo hanno mai fatto. Effettivamente noi portieri ci arrabbiamo tanto, è come se ti sentissi preso in giro. È vero che fanno arrabbiare, ma alla fine si gioca a calcio per divertirsi".
Carrizo è molto bravo a fare i dolci, in particolare le torte: "Sono bravo a fare la grigliata di carne. A Saragozza la facevo ogni mercoledì con i compagni! La passione per i dolci invece mi è nata a Roma con Eugenia, era il giorno di San Valentino e mi aveva chiesto una torta. Il Pan di Spagna ho imparato a farlo da piccolo con mia madre e mia nonna, mentre per fare torte più complesse ho cercato le ricette su internet o i tutorial. Effettivamente mi vengono bene, e ho imparato grazie a internet. Non ho mai studiato nulla per questo. Quest'estate è stato bello conoscere il Boss delle Torte negli Stati Uniti".
Il futuro Juan Pablo lo vede così: "Cosa farò quando smetterò? A questo livello secondo me si può giocare fino a 37 anni, forse non in una grande squadra. Mi auguro di arrivarci ancora in Serie A. Poi vorrei iniziare a fare il corso di allenatore, proverò a farlo dal prossimo anno. Allenamenti? Sì sono abbastanza pesanti, spero di continuare a potermi allenare a questi livelli ancora per i prossimi anni".
Sulla prossima partita di campionato: "È una partita importante perché l'Atalanta è davanti a noi, e non è un caso essere lì. Abbiamo mancato l'occasione contro la Roma, ed è stato un peccato perché l'avevamo preparata bene quella partita, ora dobbiamo dimostrare che vogliamo fare il salto di qualità, e non basta solo allenarsi ma bisogna stare attenti alle piccole cose, a quando non hai il possesso palla. Siamo bravi con la palla, facciamo i movimenti giusti, dobbiamo mantenere la stessa intensità anche senza palla. A questo livello non si può dare niente per scontato. I nostri tifosi sono un aiuto, ci sono sempre, sono il giocatore numero 12".
Ultima domanda, la scelta del numero 30: "È la somma delle date di nascita delle mie figlie: Delfina è nata il 3, Lola il 27".