"Siamo come la pelle del leopardo". E' quello che penso guardando una carta del Katanga, la regione del Congo RDC dove da anni è presente il progetto Inter Campus, osservando come il Progetto sia diffuso in diverse cellule. Il paragone è appropriato, perchè il leopardo è l'animale simbolo del Paese e les léopards sono i giocatori della nazionale congolese, che proprio in questi giorni partecipa alla Coppa d'Africa, con il colorito e rumoroso sostegno dei congolesi, come abbiamo avuto modo di constatare durante la nostra visita. Davvero le cellule Inter Campus stanno interessando diverse realtà ed ambienti, sociali sì ma anche geografici: Jama'a Yetu è una scuola elementare in città, Cawama è un villaggio rurale, GoKongo è addirittura una scuola legata ad una farm nell'interno, Rode è una casa di assistenza a ragazze abbandonate, Bakanja Centre è un centro di assistenza a minori di strada, così come la nuova arrivata cellula di Bumi. Tutte realtà coordinate dal nostro partner Alba Onlus, Associazione Laica Bambini Africani, di Lino Campeggi e grazie al lavoro preziosissimo e difficile di Gabriele Salmi, il responsabile locale, che tiene le fila di questo arcipelago di iniziative in favore dei tanti minori in difficoltà di quest'area. Area che ancora non conosce una pace stabile ed un'equa redistribuzione delle enormi ricchezze del suolo, le quali garantirebbero una vita più che agiata a tutti se solo tutti potessero goderne. In questi giorni di visita il Project Manager Massimo Seregni e i tecnici di Inter Campus Alberto Giacomini e Lorenzo Forneris hanno svolto il loro consueto lavoro con decine di bambini ed allenatori locali, uomini e donne, regalando ai bambini la maglia dell'Inter, ma soprattutto facendo formazione e monitorando l'andamento del progetto, che cresce e si sviluppa col tempo rafforzando le capacità dei tecnici locali per renderli sempre più abili, creativi ed autonomi nello svolgere il proprio lavoro. Sì, le macchie del leopardo stanno sempre più diventando nerazzurre.