MILANO - L'Inghilterra e il Portogallo hanno in comune poche cose, tra queste il fuso orario e una smania per la scoperta che ha portato i nativi di entrambi i Paesi, in giro per il mondo con navi sempre più sofisticate, a partire dal XV secolo. I portoghesi si limitavano a battezzare, gli inglesi preferivano anche inserire nelle culture locali la propria way of life, che, giunti nel XIX secolo, comprendeva pure il football. In Sudamerica, il calcio è sbarcato dalle navi inglesi, per poi ridefinirsi in una vita originale.
Nel "País do Futebol", il Brasile, il calcio ci arriva per davvero da Southampton. Il baffuto Charles William Miller, paulista di padre scozzese e mamma inglese, spedito dai suoi a studiare in Inghilterra, conobbe la "bola'" al Saint Mary's College (la squadra da cui sarebbe sgorgato il Southampton) e tornò in patria con due palloni sotto le ascelle, una pompetta per gonfiarli, un paio di scarpette chiodate, il libro delle sacre regole e l'idea che il football, ribattezzato futebol, avrebbe cambiato il mondo.
Il mondo del football, o del futebol, e la sua storia, sono cambiati anche recentemente, quando la nazionale del Portogallo ha conquistato non già più una nuova terra ma, finalmente, il primo vero grande titolo su un campo di calcio. A festeggiare, prima sotto il cielo di Parigi, poi in una stracolma Praça do Comércio, a Lisbona, c'erano due ragazzi che con la maglia del Southampton, cambiata solo nel tessuto da quella che aveva imposto in Brasile Charles Miller, ci giocano tutto l'anno.
José Fonte, decisivo nell'Europeo 2016, dopo che si è conquistato il posto al fianco di Pepe, e Cédric Soares, terzino destro della Nazionale di Fernando Santos, commossi davanti a una piazza tutta rosso-verde avranno certo guardato, come han sempre fatto tutti i portoghesi, oltre il Tago. Ma stavolta non c'entrava più la voglia di viaggiare, ma quella di celebrare un luogo che sta oltre il ponte 'Vasco da Gama': Alcochete, dove sorge l'Academia dello Sporting Clube de Portugal.
Cédric e Fonte, insieme ad altri campioni d'Europa, Cristiano Ronaldo, Rui Patrício, William Carvalho, João Moutinho, Adrien Silva, Nani, Ricardo Quaresma e il neo interista João Mário, sono cresciuti tutti lì.
Ad Alcochete e ad Alvalade, lo stadio e la prima vera sede dell'Academia, è veramente nato il Portogallo per la prima volta campione d'Europa. Lì ci è arrivato a sette anni Cédric, accompagnato dal fratello e dal papà, reduce da più di vent'anni di Germania, dove i suoi figli sono nati e subito battezzati con una sciarpa bianco-verde ("devo andare molto lontano nei gradi di parentela per trovare in famiglia una persona non sportinguista", ha raccontato). Cédric passa la mattina al collegio tedesco di Lisbona e i pomeriggi all'Academia Sporting, tanto convinta dal ragazzino da permettergli di iniziare con un anno di anticipo le escolinhas per giovani calciatori. I ragazzi dello Sporting provengono da tutte le classi sociali della capitale, specialmente dai ceti meno abbienti. In bianco-verde, sotto la guida del talent scout Aurelio Pereira, l'uomo che ha scoperto Cristiano Ronaldo e Luis Figo, si impara a giocare a calcio, ma di escudos non ne girano tantissimi. Così che a volte, nel passato, lo Sporting è costretto a limitare le squadre giovanili e a farne le spese è stato, tra gli altri, José Fonte, che deve interrompere proprio sul più bello la formazione e iniziare presto la carriera di calciatore vero, anche nelle periferie del futebol portoghese.
Il "marchio" ricevuto nello Sporting e la costanza del padre Artur Fonte (allenato in gioventù proprio da Aurelio Pereira), lo portano a non arrendersi e a trovare, alla fine, l'opportunità giusta, a Southampton, dove arriva nel gennaio del 2010 quando la squadra è in League One, la terza categoria del football inglese. José trova il suo ambiente ideale, la squadra il percorso giusto per tornare dove sempre deve stare il Southampton, in Premier. Con l'avvento, poi, di Mauricio Pochettino sulla panchina, i Saints tornano a farsi rispettare anche dall'élite del calcio inglese, e José Fonte è ormai uno dei leader della squadra, apprezzato dal tecnico argentino tanto che, una volta spostatosi sulla panchina del Tottenham, chiede ai suoi nuovi dirigenti di acquistargli il portoghese, per sistemarlo al centro della difesa. Fonte rimane però al Saint Mary's Stadium e al termine della scorsa stagione, conduce i Saints alla qualificazione in Europa League. Intanto, accoglie il nuovo compagno, in nome della stessa alma mater, lo Sporting Club.
In nome di una storia condivisa, che coinvolge Inghilterra e Portogallo. E due campioni d'Europa.
Carlo Pizzigoni